Tutelare la presenza del tifoso, in qualsiasi parte giochi la propria squadra del cuore, dovrebbe essere prerogativa basilare di questo sport, come in generale poter circolare liberamente nel territorio italiano, teoricamente sarebbe un diritto acquisito e garantito dalla Costituzione. Ma come il calabrone del noto falso mito, le forze di pubblica sicurezza non lo sanno e continuano a vietare di tutto.

Per abitudine o rassegnazione, passa quasi inosservata la notizia del divieto di trasferta dei ternani a Bari, amorevolmente corrisposto con il divieto per i baresi a Terni; vere e proprie porte chiuse camuffate da slanci democratici che concederebbero comunque l’accesso allo stadio ai residenti fuori regione. Tre i biglietti venduti per quello spicchio di stadio, uno spettacolo surreale e anche indegno se vogliamo, in uno stadio immenso come il “San Nicola” che ha ospitato e viste protagoniste fior fior di tifoserie.

Chi perde è il calcio tutto, perde la bellezza di spalti pieni di passione in ogni versante, perde sostegno e motivazione ai protagonisti in campo, tutto per la paura psicotica di gestire l’ordine pubblico che ormai è divenuta vera e propria incapacità causa disabitudine.

Sono ufficialmente 33.808 i paganti, record stagionale per la categoria. Un vero lusso per la serie B che rende ancora più triste l’assenza di una tifoseria ospite e, con essa, di un sano confronto sugli spalti.

Pubblico quest’oggi strepitoso al “San Nicola” ma che purtroppo non riesce a spingere alla vittoria la propria compagine, complicando ulteriormente le chance di una salvezza che quest’anno sembra proprio maledetta, un vero e proprio paradosso dopo che nella stagione precedente si era sfiorata la Serie A, persa solo in finale contro il Cagliari.

A fine gara, nonostante la delusione per un pareggio che non offre garanzia, non manca il tributo al capitano Di Cesare, prossimo al ritiro e congedatosi per l’ultima volta dal suo pubblico. In un calcio sempre più inflazionato, dove le bandiere sono state da tempo dismesse in favore dei personaggi con esultanze personalizzate e brand propri, trovare e vedere un quarantenne che lotta con la grinta di un ventenne come ha sempre fatto nelle sue oltre duecento presenze in maglia biancorossa, merita sicuramente la standing ovation dei suoi tifosi.

Testo Massimo D’Innocenzi
Foto SSC Bari per gentile concessione