Tutto esaurito nel piccolo ma accogliente e moderno “Stadionul Zimbru” di Chisinau (Moldavia) per l’incontro di andata dei preliminari di Europa League, che vede i padroni di casa dello Zimbru opporsi alla ben più quotata (almeno sulla carta e nella tradizione) squadra greca del PAOK di Salonicco.

Grande attesa nella capitale Moldava vista l’importanza del match: non sono molte, dal punto di vista calcistico, le possibilità di vedere partite importanti durante l’anno. Questo perché il campionato moldavo non è molto competitivo, a parte un paio di squadre che puntualmente si giocano il titolo.

Gli ultras del PAOK si fanno sentire già prima della partita con ottimi cori e battimani molto ben riusciti. Caleranno piano piano durante l’incontro, così come il PAOK stesso che alla fine perderà inaspettatamente 1-0.

Totale indifferenza tra le tifoserie prima durante e dopo l’incontro, a maggior ragione che prima di questa occasione bianconeri e gialloverdi non si erano mai incontrati.

Gli ultras locali dello Zimbru si presentano divisi in due settori: nella curva sud ci sono i Numai Zimbro (gruppo piccolo, più elitario ma compatto), mentre in uno spicchio tra curva nord e tribuna ci sono gli Oastea che rappresenta un po’ il classico gruppo di massa della gente di curva.

Per entrambi i gruppi si nota un’età media molto bassa e l’assenza di una Vecchia Guardia, ammesso che ci sia. Entrambe le curve, anche aiutate dalla buona prestazione della squadra, si fanno sentire con il proprio incitamento per tutti i 90 minuti. Aleggia nell’aria anche un certo patriottismo (quasi fosse un incontro tra nazionali) sottolineato più volte allorquando, da gran parte dello stadio, si alza il boato “Moldova” e parte anche la ola a sottolineare la partecipazione e l’importanza del match per i moldavi.

Gli ultras del PAOK, più navigati e con tanta tradizione ultras alle spalle, si fanno sentire spesso durante l’incontro. Sale anche un po’ di tensione con la polizia locale al gol dello Zimbru, ma poi tutto si placa senza problemi.

Marcello Casarotti.