Bologna può e deve ambire a qualcosa di più. Città, squadra e tifoseria hanno una non trascurabile importanza e tradizione per le quali vivacchiare giusto al di sopra della linea di galleggiamento della zona salvezza, come avvenuto negli ultimi anni, è davvero mortificante. L’arrivo di Thiago Motta sulla panchina rossoblù sembra aver sparigliato le carte e pian piano “lo squadrone che tremare il mondo faceva”, è tornato un po’ più vicino alla migliore immagine di sé, macinando gioco e risultati e portandosi a ridosso della zona che vale la qualificazione europea.

L’arrivo del Milan al “Renato Dall’Ara” è la grande occasione per testare queste ritrovate ambizioni e non è dunque la sola presenza dei campioni d’Italia in carica a scaldare gli animi. Record stagionale di spettatori con 29.024 presenze delle quali circa 3.000 sono quelle concentrate nello spicchio di “San Luca” destinato agli ospiti.

Classico colpo d’occhio della Curva “Andrea Costa”, colorata da sciarpe e un po’ di pirotecnica oltre ad un paio di striscioni che sottolineano l’enfasi del momento e spingono il BFC a giocarsi il tutto per tutto. A proposito di striscioni, uno stuolo di messaggi si alzano nei vari angoli di settore, dalle sue varie anime, per salutare per l’ultima volta Edo, tifoso rossoblù recentemente scomparso. Bel tappeto di colore anche nel settore ospiti con tantissimi due aste con le varie rappresentanze della galassia Curva Sud Milano. In campo invece è subito Bologna, con Sansone che trova rapidissimamente la via della rete già al primo mentre è a cinque minuti dalla fine del primo tempo che Pobega la pareggia. Finisce così con un prezioso punto per i padroni di casa e i rossoneri che non si sono fatti male pur lesinando qualche forza in vista dei quarti di Champions. Ultimi giri di pista in volata con il sogno europeo complicato dalla recente restituzione dei 15 punti alla Juventus, tanto per rinfocolare un vecchio dualismo sempre molto acceso specie sotto le Due Torri. È bello sognare e sarebbe ancora più bello realizzare i sogni o almeno crederci fino alla fine.

Foto di Luigi Bisio