Terz’ultima giornata di campionato che si disputa tutta di sabato pomeriggio per le imminenti festività pasquali ed al “Francioni” di Latina arriva una Gelbison in affanno, che non vince da diverse giornate e la cui classifica si è fatta deficitaria, piombando in piena zona play out. Di contro il Latina che pur trovandosi fuori dalla zona calda cerca di guadagnare la salvezza il prima possibile, così la tifoseria suona anzitempo la sveglia con lo striscione in zona stadio: “LA NOSTRA SALVEZZA SARÀ LA VITTORIA DI UN’INTERA CITTÀ, TUTTI IN CURVA 8-4”. In realtà la squadra si trova nel mezzo della classifica, tra salvezza e playoff ma la permanenza in terza serie viene prima di tutto, poi quello che arriva in più sarà tutto di guadagnato.

Arrivo nel capoluogo pontino con un buon margine di anticipo, nonostante il sole e la temperatura primaverile in lontananza nuvole nere cariche di pioggia che inducono il mio buon senso a portare anche l’ombrello: mai scelta fu più azzeccata, non tanto per me quanto per la preziosa attrezzatura. Entro con un buon margine d’anticipo sul rettangolo verde e noto che, al netto di tutti gli appelli, lo stadio presenta enormi vuoti, anche se nella Nord il gruppo ultras è più numeroso del solito e tanto già basta. Nella balaustra grande fa sfoggio di sé lo striscione dell’unico gruppo portante, LEONE ALATO, mentre in quella più piccola ci sono gli stendardi a ricordare gli indimenticabili Mirko e Stefanino. Per l’occasione si registra anche la visita dei fratelli viterbesi con tanto di stendardo, oltre agli amici di Cisterna. Nel settore ospiti invece, ci sono una trentina di tifosi campani, in larga maggioranza ultras, che tappezzano la loro zona di striscioni, tra cui quello del gruppo portante CS96, leggermente asimmetrico rispetto alla loro posizione.

Con l’entrata delle squadre in campo, la Nord presenta più colore rispetto ad altre volte grazie a ben cinque bandieroni sventolati poi proficuamente nel corso di tutta la prima frazione. I pontini non mi deludono mai ma oggi sembrano avere una marcia in più. Non ho notato pause, quando in rarissime occasioni volevano far riposare la voce, hanno optato per fischiare la squadra ospite palla al piede, ma questo solo nei minuti finale della prima parte di gara. Una quantità impressionante di battimani ad accompagnare i cori, gestiti magistralmente dal tamburo, a dieci minuti dal riposo alzano poi le sciarpe contemporaneamente a diverse bandierine nero-bianche-blu. Gli ospiti si fanno invece notare per lo sventolio di un paio di bandieroni ma il loro tifo risulta abbastanza altalenante con pause alternate a cori oltre ai quali fanno intravedere qualche bel battimano.

Nel secondo tempo arriva la temuta pioggia sempre più fitta e battente con il passare del tempo. In un primo momento gli ospiti vanno a ripararsi sotto la curva mentre i padroni di casa, incuranti del nubifragio, continuano a tifare come se niente fosse senza alzare nemmeno un ombrello. Ovviamente l’abbondante pioggia non permette di sventolare bandiere ma resta alto lo stendardo SENZA TREGUA. La squadra sembra recepire i sacrifici dei propri ultras e dopo appena cinque minuti passa in vantaggio con bomber Fabrizi, facendo esultare lo stadio intero e restituendo ancora maggior convinzione al tifo della Nord. Ad onor di cronaca bisogna dire che anche la SPARUTA MINORANZA LATINA in gradinata, canta sotto la pioggia, con il resto degli spettatori che cercano ripari di fortuna.

Nel frattempo la pioggia scema e gli ospiti guadagnano nuovamente gli spalti cercando di ricompattarsi. Sventolano il bandierone e riescono a farsi notare con battimani, cori per la squadra e una semplice ma bella sciarpata poco prima della mezzora. Poi la pioggia torna copiosa ma questa volta restano tutti rigorosamente ai loro posti, incitando la squadra con diversi battimani e malgrado qualche pausa, sembrano migliori e più continui rispetto alla prima frazione, in barba all’handicap pioggia.

Pure in questa seconda frazione non si può imputare nulla ai padroni di casa, nemmeno cercando il pelo nell’uovo, perché cantano sempre, sia con la pioggia che senza, effettuando ancora una volta numerosi battimani ad accompagnare i cori, benché negli ultimi minuti scenda nuovamente il nubifragio. Ci pena Peschetola, ad un minuto dal novantesimo, a ringraziarli e chiudere definitivamente i giochi, saltando difensore e portiere e successivamente depositando la palla in fondo al sacco per il 2-0 finale.

Al triplice fischio finale tutto il Latina va ad esultare sotto la Curva Nord per la salvezza matematica appena raggiunta, salendo addirittura fino all’ottava posizione in piena zona play off e chissà se dopo la salvezza non ci possa essere qualche gioia ulteriore per la tifoseria che nel frattempo esulta, canta e ringrazia. Dalla parte opposta i campani vanno sotto il settore a testa bassa con gli ultras contrariati per questa ennesima sconfitta che li confina al terz’ultimo posto e le speranze di una salvezza diretta ormai ridotte al lumicino quando mancano solo due giornate al termine.

Da segnalare in coda la presenza della vecchia e cara fanzine scritta e distribuita (gratuitamente) dai componenti della Nord. Uno strumento molto importante per il quale continuo ad ammirare e ringraziare chi, al giorno d’oggi, ancora spende soldi, tempo ed energia per farla uscire. In passato si potevano trovare in quasi tutte le curve, a volte anche in più versioni laddove esistavano vari gruppi ed era un mezzo fondamentale per tenere aggiornati tutti sulla vita del gruppo, sull’organizzazione e sui racconti delle trasferte, nonché sulle tifoserie ospiti. Insomma, un piacevole salto indietro nel tempo che ho apprezzato tantissimo.

Marco Gasparri