Un potente nubrifagio porta al rinvio di quasi un’ora di Brindisi-Molfetta. Situazione climatica estrema, campo al limite dell’impraticabilità e anche per gli spettatori presenti è davvero difficile restare sugli spalti. I soliti fedelissimi stoicamente resistono in attesa delle decisioni dell’arbitro, sull’inizio o meno di questa partita. A prescindere da tale esito, il terreno di gioco di per sé regala già spettacolo, rievocando tempi in cui non si andava tanto per il sottile, nemmeno davanti a cause di evidente forza maggiore, per cui persino in Serie A era usuale vedere come oggi manti erbosi zuppi di acqua, le classiche zolle infangate in quelle parti di campo dove l’erba si presentava più rada, pozzanghere in cui poi i giocatori si contendevano la palla alzando enormi schizzi d’acqua.

In tempi in cui l’epica di questi scontri viene sospesa o rinviata alla minima pioggerella, nemmeno tanto per un pur etico rispetto della salute degli atleti quanto per preservare i propri investimenti o migliorare lo spettacolo televisivo, dopo un’ora la gara del “Fanuzzi” prende il via. In campo è battaglia vera, tra fango che schizza persino sulle vetrate, pioggia che a tratti riprende a spron battuto e tifosi – non solo nelle curve ma anche in gradinata – molto agitati per una tappa fondamentale per l’immediato futuro del Brindisi Calcio.

Il cuore del tifo locale appare, come prevedibile e nonostante tutto, compatta grazie alla presenza del solito zoccolo duro raccolto dietro lo striscione Curva Sud Brindisi. Impatto scenico positivo ed anche se per i motivi di cui sopra i numeri sono inferiori rispetto alle recenti uscite, la loro prova è di pura sostanza e le avversità atmosferiche – come un goal in trasferta della decantata era mitica – portano a far valere doppio il loro numero. Tra pioggia, freddo e una partita tiratissima in campo, riescono comunque ad esprimersi nel loro solito tifo, incentrato su cori a ripetere potenti e cori prolungati di pregevole fattura.

Da Molfetta, in una trasferta comunque impegnativa, da segnalare la presenza di una quindicina di ultras. Cercano di farsi sentire e a tratti ci riescono, soprattutto con i cori secchi. Non era facile per nessuno, men che meno per chi da ospite può contare su ranghi numericamente inferiori ma in definitiva non si può che provare grandissima stima per i presenti, in questo contesto estremo.

In campo finisce con un pareggio che in virtù di altrettanti pareggi che hanno coinvolto le contendenti, non cambia troppo della classifica del Brindisi, anche se certo rosicchiare qualche punticino non sarebbe stato affatto male. Il Molfetta subisce invece il riaggancio in classifica del Gravina vittorioso in casa contro il Francavilla FC e la prospettiva di dover combattere spalla a spalla fino alla fine per evitare i playout o la retrocessione, foss’anche indiretta. Dopo una battaglia del genere però, non c’è altro che possa spaventare i protagonisti in campo e men che meno quelli sugli spalti.