Già con parecchio tempo d’anticipo sul calcio d’inizio, la curva bolognese si popola della sua anima, della sua tifoseria che s’industria per tempo nel preparare la coreografia che coinvolgerà tutto il settore rossoblu. Mentre gli attori in campo varcano il tunnel per dare inizio alle ostilità, un bandierone copricurva scende dall’alto verso il basso raffigurando i più importanti monumenti della città: San Luca, le due torri – Asinelli e Garisenda, la chiesa di San Petronio, la fontana del Nettuno che, quando lentamente risalgono e si ripiegano su se stessi assieme al bandierone, lasciano campo a quattro striscioni, per metà rossì e per metà blu, a comporre la frase: “SE GUARDI LA CURVA CAPISCI PERCHÈ LA SCIARPA CHE HO IN MANO È ORGOGLIO PER TE”.

Il tifo vocale si protrarrà per tutta la durata dell’incontro sicuramente oltre alla sufficienza con qualche petardo lanciato nel fossato per dar la carica nei momenti di stanca. I picchi maggiori li si avvertono verso la fine della gara quando, seppur con una sconfitta a carico, lo stadio si compatta e partecipa in blocco a diversi cori contro la Juve, prossima avversaria casalinga dei felsinei.

Buona la presenza ospite con il settore ospite sold out (2.500 circa i convenuti) e diversi altri tifosi sparsi nel resto dei settori ovviamente solo per vedere all’opera i loro beniamini, senza alcune velleità di tifo. Ottimo il colpo d’occhio grazie ai tanti due aste delle varie sezioni rossonere sparse per l’Italia e arrivate qui in Emilia. Ottimo anche il tifo vocale che, per tutti i 90 minuti, appagherà gli sforzi del lanciacori coadiuvato da due tamburi che non smetteranno mai di suonare.

Luigi Bisio