Almeno per quanto attiene il lato puramente sportivo, entusiasmante finale per il girone H della serie D quest’anno. La stagione regolare si è infatti conclusa con Brindisi e Cavese appaiate in testa a quota 69 punti dopo 34 giornate disputate, rendendo necessario uno spareggio in gara secca e in campo neutro per sancire la squadra direttamente promossa in serie C.

A questa soluzione prevista dal regolamento in caso di parità di punti si è arrivati anche attraverso l’ultima parte di stagione da vero e proprio “suicidio” da parte della Cavese, che a tre turni dal traguardo vantava ben sei punti di distacco proprio dal Brindisi. Poi la sconfitta in casa contro un Martina ormai salvo e quella sul campo dello stesso Brindisi, hanno rimesso tutto in discussione. Così la vittoria di entrambe nell’ultima giornata, rispettivamente contro Nocerina e Gladiator, ha fatto sì che il campionato terminasse con un ex aequo in vetta alla classifica.

Una lunga settimana ha preceduto la domenica di questo spareggio, con l’enorme difficoltà di reperire uno stadio adeguato per questo incontro, che fosse equidistante tra le due città e in una regione neutra. Dopo aver incassato il secco “no” da parte delle prime sedi individuate, anche in virtù delle elezioni politiche che hanno coinvolto molti comuni italiani, il comitato della LND, nella giornata di giovedì, a soli tre giorni dal calcio d’inizio, ha finalmente reso ufficiale la scelta dello stadio “Luigi Razza” di Vibo Valentia.

Catello Onina

Mille e seicento i tagliandi messi a disposizione per ciascuna delle due tifoserie, polverizzati in poco tempo dopo l’attivazione delle rivendite, con i Metalliani sistemati nell’intera tribuna e i Brindisini divisi tra la gradinata ed una parte della curva. Clima abbastanza caldo sulle tribune sin dalle prima battute, con i gradoni che vanno pian piano riempiendosi prima del fischio iniziale.

Nonostante la posta in palio così importante, tra le due tifoserie sarà indifferenza reciproca durante tutto l’arco della gara. Ingresso in campo delle squadre salutato dalle due compagini con coreografie semplici ma altrettanto belle, senza ricorrere a soluzioni complesse che in circostanze come queste, rischiavano di portare a risultati tutt’altro che egregi o comunque lontani dalle buone intenzioni. I supporter Cavesi rispolverano un copricurva storico, con chiaro riferimento alla città, seguito dall’accensione di vari fumogeni; dall’altra parte invece, per i brindisini classici cartoncini bianco blu, di ottima riuscita, nonostante l’ingresso nel settore avvenuto da parte del blocco principale degli ultras quasi a ridosso del fischio di inizio, in virtù di controlli agli accessi un po’ troppo rigorosi.

Con il pallone che rotola sul terreno di gioco e l’attesa finalmente terminata, Metalliani e Brindisini danno il meglio di sé, ognuno a sostegno dei propri rispettivi colori. Da ambo i lati le manate rendono i due settori vere e proprie muraglie umane. I tamburi vengono percossi con i ritmi più svariati e di tanto in tanto torce e fumogeni fanno capolino, venendo poi lasciati in terra.

Gli equilibri in campo si rompono poco dopo la mezz’ora del primo tempo con il vantaggio del Brindisi e il successivo raddoppio quasi ad inizio ripresa, da cui scaturisce la dura reazione da parte dei sostenitori della Cavese, che costringono il direttore di gara a sospendere momentaneamente l’incontro, causa un prolungato e fitto lancio di fumogeni sul terreno di gioco. Dopo quasi dieci minuti si riprende a giocare, di conseguenza la partita termina abbondantemente in ritardo. Nonostante la rete dei campani che accorcia momentaneamente le distanze e il successivo forcing finale della stessa Cavese, sarà il Brindisi a siglare la terza marcatura e chiudere l’incontro nei minuti finali, dando avvio alla festa promozione. Il Brindisi dunque torna in serie C dopo ben 33 anni dall’ultima volta, anche se nessuna delle due tifoserie meritava di perdere questo spareggio e restare ancora in serie D.