Ultimo turno della stagione regolare di Serie B ricco di emozioni al “Tardini” di Parma per la gara fra i ducali e il Venezia. Affluenza ben oltre le aspettative soprattutto considerando l’infausta decisione, l’ennesima, dei vertici politici del calcio che hanno scelto di far giocare la gara di venerdì. Ormai non dovrebbe nemmeno più meravigliarci o indignarci ma forse è vero anche che quando smetteremo di farlo, vorrà dire che ha vinto la rassegnazione e con essa il loro modo folle di vedere questo che per noi rimane un antico rito sociale e identitario, per loro invece mero evento commerciale e lucrativo.

Quasi dodicimila i convenuti dei quali sono all’incirca un migliaio quelli giunti in Emilia dalla Laguna. C’è in ballo tanto, anche dal punto di vista calcistico, con il Parma che gioca per il quarto posto e il conseguente miglioramento della classifica che potrebbe risultare decisivo ai playoff. Quegli stessi playoff a cui ambisce anche il Venezia ma che vedono ancora tante compagini in lotta pronte ad approfittare di un passo falso degli arancioneroverdi ed estrometterli dalla giostra che porta alla massima serie.

Ad inizio partita, la Curva Nord Matteo Bagnaresi si esibisce nella più classica delle sciarpate, fitta ma non fittissima come in altre occasioni ma degnamente rinforzata da una buona dose di pirotecnica che, da qualche tempo a questa parte, è diventata una piacevole costante ogni qual volta il Parma gioca in serale. A proposito di pirotecnica, ne fanno sfoggio anche i veneziani che arrivano leggermente lunghi sul calcio d’inizio e si fanno annunciare da artifici non solo luminosi ma anche esplodenti.

A livello di tifo propriamente detto, bellissima prova dall’una e dall’altra parte. Parma si conferma in forte e costante crescita nell’ultimo periodo, favorita anche dalla tensione agonistica alimentata dall’obiettivo playoff a cui squadra e tifo credono e tendono in simbiosi, influenzandosi a vicenda. Se la tifoseria di casa è presente, canta e lo fa molto bene, altrettanto belli sono i Veneziani che sostengono la squadra letteralmente per tutta la partita. Ottimo strategicamente il posizionamento nel “curvino” che esalta molto più il tifo ospite di quanto faccia il rettilineo dove il più delle volte vengono collocate le tifoserie a Parma e che finisce spesso per condizionare negativamente anche il miglior tifo in termini quantitativi e qualitativi.

Nel secondo tempo i parmigiani tirano fuori lo striscione “Giù le mani dalla Sampdoria” per affiancare i propri gemellati in questo periodo in cui il destino del loro sodalizio è di fatto appeso ad un filo. Anche gli ospiti affidano alla carta i loro pensieri, sia per solidarizzare con le zone dell’Emilia Romagna recentemente e pesantemente colpite dalle alluvioni, sia con i modenesi raggiunti da diverse diffide dopo la trasferta di Como.

In campo sono i padroni di casa ad imporsi per 2 a 1 e al triplice fischio possono ampiamente festeggiare il raggiungimento del quarto posto in un abbraccio ideale con i propri tifosi. Devono invece attendere i Veneziani con l’orecchio incollato alla radiolina ma il finale del “Barbera” di Palermo, dove ai rosanero viene imposto il 2 a 2 dal Brescia, fa poi esplodere anche per loro la gioia per l’ammissione ai playoff, un percorso pur irto di insidie ma in fondo al quale si cela quel grande sogno chiamato Serie A. E a nessuno più dei tifosi piace sognare.

Giovanni Padovani