Ho atteso i sorteggi dei gironi delle coppe europee, l’ho fatto proprio come i bambini aspettano il Natale.

Appena l’urna ha reso noto ogni incrocio, il dito veloce è scivolato tra le varie opzioni: la Roma a Praga, la Lazio a Glasgow, l’Inter a Lisbona, ma eccola quella che più di tutte cercavo: Borussia Dortmund – Milan.

L’occasione di osservare il famigerato Muro giallo da vicino, per di più con l’abito di gala in una notte europea è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Rapido giro di consultazioni con due-tre fedelissimi amici del “tifo-turismo” e senza indugiare oltre prenotiamo subito i biglietti aerei.

Se tentare di reperire un tagliando “locali” per assistere al match come cerco sempre di fare da “neutrale osservatore”, e godere così del tifo di entrambe le fazioni, si rivela da subito impossibile, arrivare a mettere la mani su quelli del settore ospiti è altrettanto difficile, nonostante gli oltre 5mila tagliandi messi a disposizione dei rossoneri.

La sera prima della partita il volo è verso lo sperduto scalo di Weeze e tanti sono i tifosi rossoneri in viaggio sulla stessa tratta, il che fa sempre riflettere su quanto seguito abbiano alcuni club da ogni parte del Paese, e non solo, come avremo modo di appurare in seconda battuta.

La mattina dopo ci rechiamo a Dortmund passando per Düsseldorf. Breve ricognizione nei pressi dello stadio dove notiamo che nella zona parcheggio riservata agli ospiti, sono già diverse decine i pullman e i pulmini presenti. Lasciamo l’auto e ci dirigiamo verso il centro città.

L’incontro per i supporters rossoneri è fissato alle 12:00 presso Alter Markt, nel cuore della città. Pochi minuti di metropolitana e ci siamo. Nella piazza ben presidiata da diversi mezzi della “Polizei” si respira un clima goliardico e di festa: pub ed esercenti locali ringraziano per gli ottimi affari. Il pomeriggio scorre tranquillo tra cori e tante birre. Alle 17 un enorme corteo si snoda dalla piazza verso la stazione metro di Westfalenhallen. Di questo, inutile nasconderlo, la Curva Sud ne sta facendo un vero e proprio “marchio di fabbrica”, un corteo imponente, “monocromatico”, dall’impatto visivo davvero ben riuscito; torce, battimani e cori che con numeri così non possono che impressionare.

Allo stadio, come spesso succede in Germania, non ci sono “confini” e locali e ospiti si mischiano mentre si recano verso i rispettivi “gate” sotto lo sguardo presente ma mai invadente e/o protagonista della polizia tedesca.

Saranno 81mila gli spettatori alla fine e io anche questa volta, come successo in altre occasioni, mi stupisco di come sia entrato in tre minuti netti, passando un tornello e nessuna perquisizione. Nessuna fila, nessuna ressa, niente tensioni, il tutto in terribile contrasto con i nostri sistemi, con i nostri stadi che – persino in Serie D – prevedono decine di metri di zone cuscinetto, cancellate fatte di Betafence e biglietti nominali ai quali deve essere obbligatoriamente accompagnata l’esibizione di un documento di identità.

Per gli ospiti è riservata la NORDTRIBUNE “standing area” (doppio anello). La parte bassa, dove prende posto il cuore pulsante del tifo organizzato rossonero, è piena in ogni ordine, impossibile persino muoversi.

Se già nel pomeriggio la Sud formato trasferta mi aveva fatto un’ottima impressione, durante il corso della partita non farà altro che confermarsi. Partiamo dal presupposto che coordinare quattro, cinquemila persone con sigle di club provenienti anche da altre nazioni non deve essere semplice, ma i ragazzi della Sud sembrano riuscirci perfettamente.

È davvero impressionante vedere come praticamente tutto il settore si esibisca in bellissimi battimani, cori potenti, tutto accompagnato da un numero di due aste e bandieroni incredibile, offrendo una sensazione di partecipazione che non mi sarei aspettato. Un tifo costante per 90 minuti, senza cali, ritmato da tamburi e colorato da una bella torciata ad inizio secondo tempo.

E i locali? Probabilmente le mie aspettative erano alte, forse troppo. L’ingresso in campo e l’inno ufficiale della competizione sono accompagnati da una bella sciarpata sottolineata da alcune torce. Il settore è favoloso da un punto di vista strutturale e questo sicuramente aiuta: l’impatto visivo, dato dal blocco unico e “ripido” è davvero notevole. Bello lo sventolio durante tutta la partita. Devo però purtroppo sfatare il mito del “muro” o quantomeno ridimensionarlo: il cuore pulsante è il centro del settore ed è anche quello che tifa e sostiene con cori e battimani, ma a parte questo, difficilmente durante la partita ho visto coinvolta il resto della curva.

Aprono il secondo tempo con un enorme striscione polemico nei confronti della Uefa e delle sue riforme: “Il calcio per milioni di tifosi, non per miliardi di euro” – “restituiteci il gioco”. Tante le torce accese durante questa seconda frazione e davvero belli i battimani e lo sventolio dei bandieroni con i colori del BVB.

Da sottolineare la presenza nella curva di casa degli amici di Catania con la pezza “Irriducibili” cui i milanisti dedicheranno qualche coro di offesa a fine match.

La partita in campo si avvia verso la fine con un, purtroppo, scialbo zero a zero. Il deflusso a margine della stessa avviene senza nessun problema ed è già tempo di avviarsi verso l’aeroporto.

Ce ne torniamo a casa stanchi ma felici per una trentasei ore all’insegna dell’amicizia, della birra e del buon tifo. Torniamo soprattutto con sensazioni “ribaltate” rispetto alle nostre aspettative iniziali ma contemporaneamente soddisfatti nel constatare che nonostante tutto e tutti, il movimento italiano dimostri ancora buona salute quando messo a confronto con quello di altre nazioni in ascesa, numera e qualitativa. Gli anni d’oro sono passati da un pezzo ma possiamo ancora dire la nostra e il divario non è così impietoso come sembrerebbe, anzi spesso la situazione è opposta.

Testo MS
Foto MS e Totti