Era il lontano 2015 allorquando ai “piani alti” della FIGC emettevano quella norma per la quale: “è fatto divieto di avere interlocuzioni con i sostenitori nel corso dell’attività sportiva (ritiri, allenamenti, gare, ndr) e/o di sottostare a manifestazioni e comportamenti degli stessi che, in situazioni collegate allo svolgimento della loro attività, costituiscano forme di intimidazione, determinino offesa, denigrazione, insulto per la persona o comunque violino la dignità umana”.

Solite scelte ottuse che dimostrano tutto lo stupido pregiudizio delle istituzioni calcistiche, specie alla luce di quanto avvenuto a Campobasso in questa domenica di campionato. Dove gli ultras non solo e prevedibilmente chiamano a gran voce la squadra per spingerla in vista degli ultimi 90 decisivi minuti che possono valere la promozione in Serie D, ma invocano anche la presenza della squadra ospite. Il Campodipietra è un po’ la Cenerentola del campionato di Eccellenza molisano in cui ha perso tutte le sfide di gran misura per un totale di ben 254 gol incassati. Nella gara odierna il risultato dice 19-0, ma tutto lo stadio si unisce in uno scrosciante applauso per l’impegno con cui fino alla fine, al netto degli evidenti limiti tecnici, hanno onorato il campionato con il chiaro intento di salvare il titolo sportivo della loro squadra.

E non finisce qua, all’interno del rettangolo di gioco del Romagnoli, ma prosegue in un bar attiguo allo stadio, con gli stessi ultras locali che attendono la squadra ospite offrendo varie birre, complimenti e un esempio di sportività fattivo. Una storia che meriterebbe ampio risalto, ma se qualche testata web nazionale si è accorta di questa gara, ahinoi è stato solamente per raccontare il record negativo del Campodipietra, oltretutto mettendo sotto una cattiva luce i protagonisti, quasi facendosene beffe.

Il tifo invece, complice il maltempo incombente su Campobasso come in varie zone del centro-sud Italia, non conta su un pubblico numeroso. Circa 400 i tifosi presenti tra tribuna e Curva Nord Michele Scorrano. Gli ultras rossoblu si fanno vedere per uno striscione esposto a inizio partita, una buona sciarpata e lo sventolio costante di due bandieroni per tutto l’arco dei novanta minuti. Sul pian canoro la curva parte abbastanza bene, si segnala anche per diversi cori di omaggio verso gli amici Allentati di Fasano, che hanno compiuto da poco i 35 anni. Col passare dei minuti però (e dei gol segnati dalla propria squadra) calano i decibel, così per animare l’ambiente, vengono effettuate in Curva delle finte cariche che anziché lividi procurano grosse risate fra i presenti. Sempre degno di nota il classico “Campobasso spezzato” che fa sempre breccia tra i presenti, si sentono inoltre vari cori storici e verso gli amici diffidati e in favore del movimento ultras in generale.

Non resta ora che l’ultimo atto del campionato in casa della Turris, compagine di Santa Croce di Magliano, sfida che molto probabilmente si giocherà in campo neutro, per offrire la partecipazione quanto più ampia possibile al pubblico di fede campobassana.

Come facilmente intuibile, nessun tifoso ospite nel settore dedicato, ma grande lezione di dignità impartita dalla squadra ospite e dagli ultras del Campobasso, anche se purtroppo chi dovrebbe imparare da ciò, ossia chi comanda nel calcio, ne resta tutt’al più indifferente.

Francesco Passarelli