Anticipo del sabato tra Campobasso e Virtus Francavilla in quel dello Stadio Romagnoli. Rispetto alla recente sfida col Foggia c’è qualche unità in meno (circa 2.500/3.000 le presenze odierne), comunque sia resta positivo il colpo d’occhio dell’impianto molisano, segno della forte fame di calcio del pubblico locale, dopo svariate stagioni di dilettantismo.

Attenzione quasi totale oggi per la curva di casa che, come le altre occasioni, si compatta nell’anello inferiore. Notevole la costanza nei cori, sia nel primo che nel secondo tempo, con due cori che vengono cantati per almeno 15 minuti ciascuno, con 3/4 ragazzi che armati di megafono coordinano il tifo nelle varie zone del settore.

Anche oggi ottimo lo sventolio dei bandieroni, tenuti in alto per tutti i 90 minuti, creando un’ottima resa in termini di colore, alla pari della simpatica “torciata” coi cellulari negli istanti in cui le luci dello stadio si spengono all’improvviso, “torciata” a cui seguono due cori ironici degli ultras rossoblu con varie risate in tutto il settore.

Parecchio seguiti anche i cori secchi, dal più celebre “Campobasso” spezzato, all’omaggio per gli amici diffidati, ad un emblematico “Noi vogliamo gente che lotta”, per spronare la propria squadra (vista la carenza di vittorie in questo periodo).

Nel secondo tempo si vede anche una torcia dopo la rete del 2-2 finale, mentre negli ultimi minuti la curva si mette in mostra con una bella sciarpata. Al triplice fischio la squadra del Campobasso si porta sotto il loro settore per un colloquio pacifico coi propri sostenitori, per rispetto nei loro confronti mi tengo a debita distanza.

Una ventina di tifosi giungono da Francavilla Fontana nel settore ospiti del Romagnoli, per loro poco da segnalare: un bandierone sventolato qua e là ed un coro udito dopo la rete del momentaneo vantaggio ospite.

Indifferenza totale tra le due tifoserie, considerato anche che siamo di fronte alla prima sfida ufficiale tra le rispettive compagini.

Francesco Passarelli