Per la prima volta assisto dal vivo ad una gara casalinga della Pallacanestro Cantù, varcando le porte del palazzetto già con il rimpianto di non aver mai messo piede nel vecchio Pianella di Cucciago, impianto in cui la formazione brianzola ha giocato per oltre 40 anni.

C’è da dire però che il Pianella, famoso per il suo calore, non sarebbe stato in grado di contenere gli oltre seimila spettatori presenti questa sera al PalaDesio. Al mio ingresso sugli spalti, mi rendo subito conto di quanto il clima sia davvero e a dir poco infernale: a mezz’ora dalla palla a due i settori sono già gremiti e la Curva degli Eagles in particolare, è strapiena.

Gara 1 è finita con la vittoria di Trieste, che sta giocando dei playoff davvero sorprendenti, considerando che la squadra giuliana ha vinto tutte le gare finora disputate, eliminando inoltre la favorita Forlì. Dopo la presentazione delle squadre in campo e l’inno nazionale cantato dagli alpini, è la volta delle coreografie: bandierine blu che sventolano all’unisono in tutto il palazzetto, a cui il centinaio di tifosi triestini risponde con altrettanto sventolio di bandiere ovviamente biancorosse.

Per quanto concerne più specificatamente i tifosi ospiti, questi si posizionano nella parte alta del settore opposto alla curva di casa, raccolti dietro alla pezza CURVA NORD TRIESTE. Trovandomi praticamente sotto di loro, mi capita di sentirli a più riprese e anche visivamente sono sempre gradevoli grazie ai due bandieroni che restano costantemente alzati al cielo.

Nella curva di casa domina lo striscione EAGLES CANTÙ dietro cui si compattano quasi un migliaio di persone in piedi e di queste buona parte partecipa attivamente al tifo. Molto belli i loro tre bandieroni, anche nel loro caso sventolati con continuità.

Un tifo come il loro devo dire di averlo sentito raramente anche negli stadi di calcio, certo contando il fattore, non indifferente, che in una struttura al chiuso il livello già elevato di decibel sale notevolmente.

Resto piacevolmente sorpreso dal fatto che per richiamare all’attenzione il resto degli spettatori, gli Eagles chiamino a raccolta: Tutto il Pianella! Il coro viene riproposto a più riprese, sia per la capacità di coinvolgere un pubblico già rumoroso al di fuori della curva, sia per omaggiare la vecchia casa canturina e rievocare lo spirito battagliero di quei giorni passati.

Se sui gradoni del PalaDesio è il pubblico biancoblù a dominare, non si può dire lo stesso sul parquet: Trieste è sempre avanti e solo nel corso dell’ultimo quarto, Cantù riesce a mettere il naso avanti di un punto, con il pubblico che sembra poter dare la spinta decisiva per riaprire la serie. Trieste alla fine tiene botta e nei minuti conclusivi della gara, i giocatori di casa non hanno la freddezza di infilare i canestri decisivi. Termina con gli ospiti che vincono di dieci per la gioia dei tifosi alabardati che vedono ad un passo il ritorno nella massima serie, dopo una sola stagione.

Alan Cacciatore