Per un osservatore esterno, questo Carpi-Venezia sembrava destinato in partenza a una prevedibile quanto semplice vittoria dei lagunari, ma chi ha assistito al match, da una parte o dall’altra, può confermare che al Cabassi non è andato affatto in scena uno spettacolo per deboli di cuori, soprattutto per la tifoseria ospite.
Per questa ultima giornata di Serie B, presenti circa 2.500 persone: la tifoseria di casa saluta la cadetteria, in curva Bertesi-Siligardi ovviamente non c’è il pubblico delle uscite precedenti, comunque la zona riservata al tifo organizzato ha un buon colpo d’occhio.
Tifoseria di casa che in apertura conferma la propria posizione in vista della prossima stagione di Serie C, posizione invece ancora in dubbio per la dirigenza, che dovrà sciogliere le riserve sul futuro del Carpi.
La prestazione canora della curva locale inizia sbeffeggiando la tifoseria ospite, invitandola a retrocedere in serie C assieme a loro: raramente ho sentito dei cori auto-ironici e trovo senza meno apprezzabile l’originalità. Gli ultras carpigiani si fanno sentire anche per vari sfottò nei confronti della tifoseria modenese, presente in curva ospiti, ma anche in sostegno ai diffidati e alla propria squadra (nonostante il destino già scritto).
Sostegno continuo per tutta la partita, anche sul piano visivo si notano le bandiere dei rispettivi gruppi fatti sventolare per tutta la partita. Nella ripresa i GdL espongono un altro striscione per un ragazzo scomparso di recente. Al fischio finale umori opposti tra i due gruppi: i GdL effettuano una sciarpata, mentre il gruppo Quarantunozerododici si adopera in una chiara contestazione nei confronti della loro squadra (in virtù del risultato finale).
Tifosi veneziani presenti in circa 350, mentre un altro centinaio circa si vede qua e là sparso nella tribuna del Cabassi. Mi son piaciuti parecchio gli ultras lagunari: il sostegno è stato continuo per tutta la gara, anche sul 2-0 per il Carpi, che in quel momento significava retrocessione in Serie C.
Dietro i drappi di Curva Sud e 1987 si evince uno striscione di chiaro sostegno per gli arancioneroverdi, bella la compattezza del settore nel sostenere il Venezia. Ovviamente gli ultras ospiti rispondono agli insulti della tifoseria carpigiana, omaggiando anche gli amici modenesi presenti con loro quest’oggi (QBR, Novi e CUCS i gruppi gialloblù al seguito) ed oltre ai quali si segnalano anche i pistoiesi (con la pezza Curva Nord).
Nella ripresa bello lo striscione veneziano esposto per Noemi, la bimba di Napoli ferita da un proiettile vagante in una sparatoria fra malavitosi; bella anche la sciarpata a cui si aggiungono vari due aste in tutto il settore.
La fase saliente della partita si racchiude nell’ultima mezz’ora, quando il sostegno veneziano vede il massimo del coinvolgimento: 2-1, 2-2 e in pieno recupero il 2-3 con cui gli arancioneroverdi riacciuffano i playout, evitando la retrocessione diretta in Serie C. Scene di delirio in curva ospiti con tutti i presenti letteralmente in estasi per la rete, decisiva non solo per la partita ma anche per il campionato.
Al fischio finale è gioia grande per i supporter lagunari che festeggiano con la propria squadra, festa che prosegue anche all’esterno del Cabassi dove i cori echeggiano ancora mentre lascio la tribuna stampa.
La stagione del Venezia che teoricamente dovrebbe proseguire col playout contro la Salernitana, viste le vicende extra-calcio che hanno coinvolto il Palermo e a cascata le altre squadre della Serie B, al momento è in stand-by. Stante l’ultimo pronunciamento della Lega, la retrocessione d’ufficio del Palermo rende superflui i playout e quindi il Venezia sarebbe addirittura salvo, ma occhio ai colpi di scena a cui i padroni del calcio ci hanno tristemente abituato.
Francesco Passarelli