Turno prepasquale di serie D che, come succede da qualche anno a questa parte, si disputa in infrasettimanale al giovedì pomeriggio, precisamente alle 15. Rimango in zona per impegni di lavoro, spostandomi giusto di poco per un’interessante partita del girone G in quel di Cassino, anche per tastare la situazione in loco, dove manco da qualche anno. L’altra metà di questa scelta risiede nella possibilità di tornare a vedere anche i nolani dopo lo scioglimento degli Essepienne, avvenuto ormai da qualche tempo.

Tornare a Cassino è come tornare piacevolmente indietro nel tempo ma, oltre ad una città ancora ancorata fieramente al suo passato, anche qui i cambiamenti sono evidenti e tanti. Anche lo stadio “Gino Salveti”, intitolato al giornalista sportivo e letterato cassinate, sembra rimasto intatto fin dalla sua costruzione negli anni Sessanta. Varie in verità le modifiche sostenute nel corso degli anni, l’ultima con la serie C conquistata negli anni duemila, alla quale sono fortunatamente sopravvissuti gli spalti del “settore prato”. Il settore ospiti attuale ancora non esisteva, mentre alla tribuna principale è stata successivamente aggiunta la copertura. Inaugurato nel 1967, l’impianto poteva contenere addirittura ventimila persone, un lusso per un centro che attualmente conta circa trentacinquemila abitanti e che poteva giustificare ambizioni e sogni della sua anima calcistica.

Venendo alla gara odierna, a cinque giornate dal termine di un discreto campionato, il Cassino è in lizza per un posto nei playoff cioè tra le prime cinque della classifica, risultato non disprezzabile, al contrario del Nola che si trova in piena zona playout dopo che nella prima parte di campionato era stato per diverse giornate fanalino di coda e sembrava seriamente candidato alla retrocessione. Una serie di buoni risultati hanno portato i campani persino ad uscire dalla zona playout ma per la salvezza mancano ancora diversi punti e fondamentale risulta lo snodo odierno.

Al “Salveti” non accorre il pubblico delle grandi occasioni. La parte ultras si sistema nella solita tribuna laterale Nord con un gruppetto di una trentina di persone che prende posto nell’abituale parte di settore, ma oltre ad un paio di bandieroni non hanno striscioni o altro a rappresentarli, mentre nella balconata superiore fanno bella mostra CASSINO 1924 e un altra pezza.

Nel frattempo comincia la partita e i nolani cominciano a palesarsi fuori dal settore in cui entreranno poi tutti insieme dopo una decina di minuti abbondanti di gioco, salutati dai cori non proprio amichevoli degli ultras cassinati, la maggior parte dei quali verso gli ultras sorani, presenti quest’oggi al loro fianco con la pezza ULTRAS SORA 1907.

Nel primo tempo i biancoazzurri, a dispetto del numero e del momento attuale che vive il loro movimento ultras, tifano molto bene ma soprattutto in maniera costante, con ottimi battimani che caratterizzano la prestazione, oltre allo sventolio di un bandierone, mentre sulla balconata dei CASSINO 1924 viene acceso un bel fumogeno azzurro.

Durante la partita i tifosi continuano ad entrare, segno che non basta un giovedì lavorativo a frenare la passione dei tifosi per la propria compagine. Così il gruppo ultras aumenta sensibilmente di numero e di riflesso i battimani ad accompagnare i cori sono più corposi ed aumenta anche l’intensità degli stessi. Pur senza nulla di trascendentale a livello coreografico, i padroni di casa cercano di fare il massimo ed in un frangente si abbracciano tutti cantando un coro che dura per qualche minuto.

Anche i campani nel settore ospiti si fanno valere e soprattutto sentire tanto. Dopo il bel corteo con cui entrano – come detto – in leggero ritardo, si sistemano a metà settore e con le pezze tenute in mano per tutta la durata dell’incontro, sono autori di un ottimo tifo, arricchito da numerosi battimani oltre all’accensione di diverse torce in varie fasi del match. Diversi sono i bandieroni e le bandiere che sventolano ininterrottamente, a livello corale variano molto la loro personale scaletta, intonando cori a rispondere, cori lunghi in perfetto stile partenopeo ma anche cori secchi accompagnati da battimani. Anche un appassionato di calcio spaparacchiato su un divano fuori al balcone di casa sua, sembra apprezzare i cori che i nolani intonano o almeno così mi piace pensare visto che segue praticamente tutta la partita.

Nella seconda parte di gara i cassinati espongono uno striscione di solidarietà per gli amici di Caserta, subito dopo appeso in balconata dove rimarrà visibile per tutta la durata della partita. Coreograficamente parlando alzano un bandierone crociato con i colori sociali della squadra oltre a sventolare un paio di bandieroni ai lati del gruppo. Riprendono a tifare però con meno vigore rispetto alla prima frazione, forse anche perché poco dopo il cinquantacinquesimo minuto il Nola passa in vantaggio.

La seconda parte di gara nolana si apre dove era finita la prima: pezze in prima linea, bandieroni e bandiere al vento, tantissimi cori, battimani ed una buona dose di pirotecnica durante la partita. Tifano praticamente per tutti i novanta minuti, senza sosta ed esultano per il gol di Manfrellotti che li porta incredibilmente in vantaggio. Da segnalare gli innumerevoli cori che entrambe le fazioni si scambiano contro i rispettivi amici di curva, i cassinati intonando cori contro Sora ed i sorani, mentre i nolani contro i rossoblù di Caserta.

Poi quando manca un quarto d’ora alla fine delle ostilità, succede di tutto. A cominciare dal pareggio siglato dal Cassino che fa esplodere e colorare il settore di casa con l’accensione di un altro fumogeno azzurro. Ma le emozioni non sono certo finite visto che all’ottantaduesimo il Nola è nuovamente in vantaggio. Esultanza bella e prolungata per una partita che sembra ormai decisa, anche se non è così. Tre minuti più tardi difatti, il Cassino perviene dapprima al pareggio ed in pieno recupero Ingretolli segna il gol del definitivo e rocambolesco 3-2, che consegna i tre punti al Cassino per il tripudio degli ultras sugli spalti.

In questo frangente gli ultras bianconeri non hanno mai smesso di incitare i propri beniamini in campo, cantando sì per la squadra ma anche per loro stessi, dimostrando che l’ideale è più forte di qualunque sconfitta. Al triplice fischio esulta tutto lo stadio di fede azzurra con la squadra che festeggia sotto i propri ultras, mentre dalla parte opposta i nolani continuano a tifare benché la squadra sia sotto di loro, ammutolita da tanta passione.

Per il Cassino sono tre punti importanti che lo valgono il quarto posto in classifica, in piena zona playoff, subito dietro l’irraggiungibile trio composto da Casertana, Sorrento e Paganese che probabilmente si giocheranno il campionato fino alla fine. Il Nola sprofonda invece al quart’ultimo posto, in zona playout dove la classifica si è fatta pericolosamente corta: nove le squadre racchiuse in sei punti con la salvezza dunque ancora tutta da giocare. Dopo i cori, confronto con la squadra, invocata ad evitare questo tipo di regali a pochi minuti dal fischio finale se si vuol mantenere la categoria e chissà se i giocatori recepiranno questo tipo di richiesta.

Con il campo sgombro dai suoi attori principali, c’è ancora tempo per qualche reciproco sfottò che coinvolge anche i rispettivi gemellati, prima che cali definitvamente il sipario su questa bella sfida. Non avrei mai osato attendermi tanto da una gara in un giorno infrasettimanale ma merito alle due tifoserie per l’impegno profuso, i cassinati al netto delle motivazioni calcistiche non altissime in questa fase del campionato, i nolani che a livello corale hanno regalato una prestazione con la P maiuscola.

Marco Gasparri