La cornice di pubblico non è minimamente paragonabile a quella a cui si è sempre stati abituati al “Mancini” di Fano, eppure la squadra, arrivando da una vittoria storica che mancava da 90 anni al “Riviera delle Palme” di San Benedetto e una seconda parte di campionato in crescendo, meriterebbe qualcosa di più.

I numeri dell’ultima partita casalinga nel derby contro la Vigor Senigallia (che poi non tutti considerano derby) facevano ben sperare. Ma le previsioni di una bomba d’acqua e le notizie uscite da una stampa più che frettolosa e che cerca sempre di sminuire chi è l’anima di questo stadio, non hanno aiutato di certo.

Ospite odierno è il Montegiorgio con una classifica decisamente più complicata rispetto al Fano e, purtroppo, come spesso accade in questo girone F, il settore ospiti rimane desolatamente vuoto.

Chi di certo non manca sono i Panthers e gli Ultras Fano che non hanno mai fatto venir meno il supporto alla propria squadra durante l’anno, facendo capire ai giocatori il senso d’appartenenza e l’importanza della maglia che indossano. Anche in quest’occasione, i cori dei fanesi sono costanti per tutti i 90 minuti, con bandieroni e pezze che colorano il settore. Da sottolineare il saluto a Daniele Mei, storico ultras della Vis Pesaro, venuto a mancare pochi giorni prima.

La partita si chiude con un 3-1 in favore del Fano, con il consueto saluto e il “Geyser Sound” finale assieme a tutta la squadra sotto la curva, sinonimo di vicinanza e supporto costante.

Alessandro Barbini