Cerignola è uno di quei posti dove sembra che il tempo si sia fermato come d’incanto. L’arrivo in volata in città, a stretto ridosso del calcio d’inizio, non lascia molto margine per scoprire il centro storico, ma lo stadio a cui riesco a dedicare un po’ di tempo, è sicuramente affascinante. Soprattutto visto dall’esterno, completamente inglobato al centro abitato, con le abitazioni a ridosso dell’impianto, muri perimetrali che evocano tutto il tempo fin qui passato, biglietterie vecchio stile con una finestrella da cui acquistare il proprio tagliando. Un vero spettacolo per nostalgici anche se poi all’interno, il compromesso fra struttura originaria e necessità di riammodernamento, si traduce nelle solite gradinate modulari che forse non sono il massimo dal punto di vista architettonico, ma in questo caso specifico offrono una soluzione e un colpo d’occhio in definitiva accettabili.

Guadagnato l’ingresso in campo, il primo approccio è con il settore ospiti. Ottima presenza quella andriese dietro lo striscione “SOLO PER ANDRIA”. Si dimostrano come sempre tifoseria di spessore e di esperienza. Con una squadra che non vince praticamente mai, offrono una sciarpata e una torciata ad inizio partita davvero belle, che ci lasciano rapiti ad ammirarli mentre la partita sta per iniziare e dovremmo invece sgomberare in fretta il rettangolo di gioco. Tanti cori di contestazione ma non mancano i cori per la città, bandiere al vento, e torce accese durante la partita. Un sincero plauso a loro che meriterebbero ben altre fortune calcistiche per quello che in termini ultras riescono ad esprimere. Il tempo è spesso galantuomo, dicono.

Non in secondo piano, la curva cerignolana. Che di pane duro ne ha dovuto mangiare parecchio. E dopo decenni nell’anonimato calcistico, finalmente può vivere e godere di questo periodo magico in Serie C. La curva è bella piena e offre un colpo d’occhio davvero bello ad inizio partita con una bella torciata illuminante, come i dirimpettai. Bandiere al vento e novanta minuti di tifo senza quasi mai una pausa. Sembra ieri quando li vidi per la prima volta, più di dieci anni fa a Locorotondo ed è particolare ritrovare la pezza degli Ultras Cerignola 1984, sicuramente modificata e diversa da allora, ma con lo stesso carico di umanità, aggregazione e tifo alle sue spalle. Accendono torce anche durante la partita, fomentati da una squadra che gira alla grande e fino all’ultimo si divertono fra cori e battimani.

La gara si conclude sul due a zero per i padroni di casa e volge così al termine la mia domenica calcistica, terminata alla stazione Cerignola Campagna grazie al passaggio dell’amico Vincenzo, dove alle 20.53 il treno del ritorno mi riporta verso casa, dopo aver ringraziato i miei compagni di scatti e immortalato tutto quello che potevo in stazione da vero appassionato di ferrovie e correlati.

Massimo D’innocenzi