La cosa che più mi colpisce del basket e dei suoi tifosi è, rapportato al calcio, quell’eterna tranquillità e quella semplice voglia  di seguire un evento sportivo che quasi sempre avvolge questa disciplina. Così può succedere che due nobili decadute, fino a qualche anno fa impegnate a fronteggiarsi per l’assegnazione dello scudetto, si ritrovino di fronte in un’anonima gara di A2. Categoria dove, per motivi e storie differenti, sono finite rovinosamente e con altrettanta fatica cercano di barcamenarsi in un torneo tutt’altro che semplice e scontato.

Che tra romani e senesi non corra buon sangue è fattore arcinoto. E non si tratta soltanto di una normale rivalità campanilistica, visti i recenti trascorsi tra le due società, segnati da polemiche e scaramucce salite spesso alla ribalta delle cronache cestistiche. Non a caso la Virtus Roma ha spinto parecchio sull’acceleratore affinché il PalaTiziano presentasse una decorosa cornice per questo incontro, facilitata anche da una domenica senza calcio, con Roma e Lazio che hanno già disputato i rispettivi incontri venerdi e sabato.

I biglietti venduti sono circa 2.000 e anche da parte ospite è attesa una folta rappresentanza biancoverde. La stanchezza cronica, causata dal lungo ed estenuante viaggio da Torino a bordo dell’intramontabile Megabus e mischiata a un netto accenno di influenza, si fa sentire come non mai. Eppure la voglia di non perdere una delle poche partite “calde” della stagione è tanta ed ha la meglio.

Mi presento al palazzetto una mezz’ora prima della palla a due e noto con grande stupore una corposa fila alla biglietteria, come non accadeva ormai da tempo immemore. Il clima è di quelli giusti e mi fa davvero piacere che in tanti oggi abbiano deciso di trascorrere una domenica da queste parti. È vero, per il resto del campionato, con tutta probabilità, dimenticheranno l’esistenza della Virtus e crederanno persino che Roma non abbia una squadra di pallacanestro, ma se anche una decina di loro prenderà a cuore questo sport, cominciandolo a seguire assiduamente, sarà pur sempre una vittoria per una città che negli ultimi anni ha pagato un conto salatissimo al suo poco feeling con sport che non siano il calcio.

Bene. Si entra. I ragazzi delle Brigate stanno attaccando la loro pezza, per poi sistemarsi e fare quadrato. Numericamente il colpo d’occhio è di tutto rispetto e appare chiaro che la presenza di un nemico storico in una categoria infima come l’A2, dove spesso ci si trova di fronte a piccoli centri della provincia italiana, abbia stimolato e non poco.

Vengono presentate le due formazioni e contestualmente fanno il loro ingresso i tifosi mensanini, capeggiati dalla Brigata Biancoverde. Disposti nell’anello superiore danno subito prova di compattezza scambiando messaggini d’amore con i dirimpettai capitolini. Presenza di tutto rispetto la loro, considerando la categoria e la posizione in classifica. Chiaro che valga lo stesso discorso fatto per i romani circa l’appeal dell’impegno. Finalmente al PalaTiziano ritorna un confronto serio e da seguire tutto d’un fiato.

Così mentre la palla a spicchi passa di mano in mano, confermando l’ottimo momento di forma dei padroni di casa, le due tifoserie danno spettacolo, offrendo una prestazione maiuscola, meritevole di ben altri palcoscenici. Tante le manate della Curva Ancilotto e un’intensità quasi perfetta, almeno per tre dei quattro quarti. Diverse volte chiamano a raccolta il pubblico che li segue, ora sbeffeggiando i dirimpettai, ora cantando per la Virtus.

Non si può dire certo che i supporter toscani siano da meno. Come sempre la Brigata dimostra unità d’intenti, sfruttando appieno quella passione popolare per il basket che contraddistingue la città del Palio, facendosi sentire con i classici cori da repertorio colorati da una bella sciarpata finale che suggella un ottimo pomeriggio di tifo.

Sul campo la partita è senza storia, con la Virtus che conquista la quinta vittoria consecutiva e aggancia in classifica proprio la Mens Sana. Il sipario si chiude sugli ultimi sfottò di giornata con l’appuntamento per la gara di ritorno al PalaEstra, in cui sicuramente non mancherà l’interesse e il calore delle due tifoserie. Per me una boccata d’ossigeno vitale dopo cronache condite da rabbia e amare riflessioni o incentrate solo e soltanto su repressione e ordine pubblico. Che Dio salvi e abbia in gloria la pallacanestro!

Simone Meloni.