Nel posticipo del sabato pomeriggio, alla presenza di poco più di 11.000 spettatori, allo “Zini” di Cremona si incontrano Cremonese e Bologna. Se la squadra ospite è ancora in lotta per un piazzamento europeo, comunque complicatosi dopo aver smarrito lo smalto dei giorni migliori, sono forse ancora meno le possibilità di salvezza della Cremonese con sei punti di distanza dalla quartultima quando mancano solo tre giornate al termine.

La partita inizia con un minuto di silenzio in favore delle vittime dell’alluvione in Emilia Romagna che, oltre a morti e feriti, ha lasciato dietro di sé una scia di danni incalcolabili ma ha anche, per l’ennesima volta, messo in luce il lato migliore di questa terra e della sua gente che facendo rete e rimboccandosi le maniche sta già adoperandosi per rimettere in piedi la propria terra, trovando altresì sponda e solidarietà da tante altre persone, da tutti gli angoli d’Italia, spesso e volentieri anche all’interno del mondo ultras, da gemellati e persino da tifoserie rivali.

Tornando alla cronaca odierna, la curva grigiorossa parte con un’ottima sciarpata, diversi bandieroni ed alcuni fumogeni. Per quasi tutta la partita il tifo è costante con anche qualche coro offensivo contro i bolognesi. Quasi al termine dell’incontro, di fronte anche all’incombere degli eventi, prende corpo una contestazione che non trascende oltre qualche fumogeno lanciato in campo, cori contro la società e striscioni lentamente riposti mentre parte del pubblico inizia a svuotare la curva.

Ospiti invece presenti in poco più di un migliaio con quattro pullman, diverse auto e qualcuno persino in treno per coprire un tragitto di poco più di 90 minuti. Poteva essere molto più alto il numero se si considera che molti, singoli e soprattutto gruppi, biglietto già alla mano, hanno preferito recarsi nelle zone colpite dalla tragedia e prestare la propria presenza e le proprie forze ad una causa maggiore.

“EMILIA E ROMAGNA UNITE DEL DOLORE” questo lo striscione che domina il settore ospiti, prima tenuto a mano al centro della curva poi essere appeso alla vetrata, poi di nuovo tenuto nuovamente a mano. Con i gruppi ufficialmente assenti il tifo è molto limitato, diversi battimani, qualche fumogeno acceso ed alcuni cori contro la tifoseria cremonese, ormai matematicamente in Serie B sono i momenti più rilevanti. La partita sul rettangolo verde finisce 1-5 per gli ospiti trattenuti all’interno dell’impianto per una quarantina di minuti mentre lo stadio mestamente si svuota. Avrebbe meritato senz’altro di più questa piazza, tornata in A dopo anni e che dal punto di vista strettamente ultras, si è resa protagonista di una stagione più che positiva per numeri e attitudine. Se la squadra avesse combattuto dall’inizio con la stessa convinzione o con la metà della passione di cui ha fatto sfoggio la curva, si sarebbero potuti congedarsi da questa giornata con ben altro spirito.

Luigi Bisio