Vogliamo dedicare due righe colme di gratitudine ai nostri cugini. Erano più di vent’anni che nel cuore di tutti i Laziali una domanda si affacciava puntuale ad ogni stracittadina.
Abbiamo visto assorbenti, teloni aperti al contrario, teloni mai srotolati, Roma ridotta ad una grafica da cavalcavia, la sua storia ad una barzelletta. L’ossessivo tentativo di dire di essere romani quando chi lo è di nascita non ne ha alcuna necessità. Quella lacerante domanda ha finalmente trovato pace. “Ma perché non si fanno fare le coreografie da qualche società esterna invece di fare sempre ‘ste figure de merda?” E sabato finalmente, con grande umiltà, i romanisti hanno fatto realizzare le loro coreografie ad una società di professionisti. Non sono venute granché, ma è un primo grandissimo passo verso la consapevolezza dei propri limiti. È stato anche carino mantenere il gesto di far infilare i cartoncini nel buco dei seggiolini ai ragazzetti della sud, utilissima nave scuola anche per l’educazione sentimentale di questi giovanotti. Ora che il problema delle coreografie è stato risolto, ci permettiamo di consigliarvi anche di ingaggiare un personal stylist per migliorare l’abbigliamento dei frequentatori della curva sud.

Con affetto sincero
La Curva Nord

PS: conoscevamo le vostre coreografie da venerdì ma abbiamo pensato che sprecare carta e vernice per aver sgamato allo stadio il lavoro di una società esterna non fosse opportuno.