Dalle stelle alle stalle, questo potrebbe essere il motto della stagione di Novara e Varese. Due squadre che appena tre anni fa si giocarono l’accesso alla massima serie che vide i piemontesi trionfare. Tornando indietro di appena una stagione, gli stessi azzurri, dopo una rimonta incredibile, arrivarono ai playoff promozione cedendo all’Empoli, che poi venne battuto dal Livorno.
Sicuramente nemmeno il più pessimista si sarebbe aspettato ad inizio stagione di lottare per la permanenza in cadetteria, ma le squadre hanno visto invece scivolare le ambizioni di promozione a furia di risultati negativi o terremoti societari, per quanto riguarda i biancorossi.
Per cercare di riempire lo stadio, la società piemontese ha deciso di abbassare notevolmente i prezzi per tutti i settori del Piola, il risultato è tutto sommato buono anche se, come sempre accade con l’abbassamento dei prezzi, molti posti sono occupati da tifosi d’occasione, pronti con la stessa abilità a saltare sul carro dei vincitori oppure mettere alla gogna la squadra se dovesse andare male, ma si sa, gli occasionali questo offrono.
Volgendo lo sguardo alla curva Nord, casa degli ultras azzurri, le presenze si assestano sulle 250 unità circa. A margine delle pezze casalinghe si nota un piccolo drappo dei RWS Rimini, presenti per rinsaldare il gemellaggio tra le due tifoserie, così come furono presenti anche nei playoff dello scorso anno.
Spostando l’attenzione al settore ospite, la presenza varesina si aggira intorno alle 600 unità, molti saranno stati attirati dal tagliando al prezzo di 1€ che, in aggiunta all’importanza e alla rivalità tra le due squadre, fa sì che anche la partita sugli spalti abbia i suoi motivi di interesse. Sono presenti, oltre ai semplici club di tifosi con le loro pezze al seguito, anche i BH 98 e gli Arditi, la frangia ultras del tifo varesino pronta a sostenere i propri colori per tutti i novanta minuti.
La curva novarese accoglie la squadra con varie torce “flash” e diversi bandieroni che fanno sì che l’inizio sia a dir poco spettacolare. Anche i varesini accolgono ottimamente l’entrata in campo della propria squadra con un fortissimo “Varese Varese” e con lo sventolio di numerose bandierine.
Il tifo da ambedue le parti è di alto livello: i novaresi sfoderano subito cori a ripetere molto potenti, i varesini, superiori di numero, con il cuore e la voglia giusta, rispondono alla grande, facendosi sentire molto bene ed arrivando a sovrastare i novaresi che coprono di fischi i rivali.
La partita vede il dominio, senza mai troppo affondare il colpo, del Novara, che accompagnato dall’incessante tifo della propria curva cerca il vantaggio. Varese e tifosi che resistono, chi a suon di falli e chi con il sostegno vocale: cori secchi che denotano il chiaro schieramento politico dei varesini, fanno da muro verso gli infruttuosi attacchi novaresi. Varese che cinicamente si porta in vantaggio alla prima occasione buona con il suo uomo migliore, Pavoletti, bravo ad insaccare di testa un cross piovuto dalla destra. Estasi per i 600 biancorossi che, oltre ad esultare di gioia per un gol molto importante, non perdono occasione per indirizzare diversi sfottò ai propri rivali.
Doccia fredda per tutto lo stadio ma non sul settore degli ultras i quali, armati di voglia e attaccamento ai colori, non mollano un attimo e continuano ad esortare la squadra. Per far capire ai propri giocatori che loro ci credono, i novaresi chiedono e ottengono l’aiuto di tutto il pubblico, facendo sollevare un paio di fortissimi cori secchi.
Il vantaggio permette agli ospiti la libertà di concedersi cori all’indirizzo dei novaresi, insulti rispediti prontamente al mittente.
L’intervallo si avvicina e gli ultras novaresi spingono sull’acceleratore con un “Fino alla fine forza Novara” che chiude il primo tempo. Il secondo si apre con i padroni di casa che ricordano due ultras prematuramente scomparsi. Dopo qualche bordata di fischi per rifiatare e disturbare il possesso palla avversario, gli ultras azzurri ripartono prima salutando i gemellati oggi presenti e poi con un susseguirsi di cori prolungati. A differenza del solito, quando il battimani sovrasta la voce, oggi, essendo anche in numero superiore alla media, il risultato è davvero ottimo e fa capire che, quando vuole, questa piazza sa offrire numeri di tutto rispetto.
La curva varesina ha speso molto nel primo tempo, lasciando a cantare solo la parte ultras del settore, ma non molla un attimo; dal palo il lanciacori sprona i suoi: un susseguirsi di cori a ripetere, certamente l’arma migliore dei biancorossi, assieme a cori più prolungati fanno capire alla squadra che loro sono lì per spingerli alla vittoria. Anche se non tutti partecipano al tifo regolarmente, devo dire che sotto l’aspetto visivo i varesini sono molto attivi: accendono qualche torcia rossa, sventolano un buon numero di bandiere, più o meno piccole, e un grosso bandierone, risultando molto vivaci agli occhi dei presenti.
La partita si fa difficile per i novaresi, la squadra si sbilancia in avanti alla ricerca della rete del pareggio ma la cinicità del Varese ha ancora la meglio, ed è ancora Pavoletti che infilza il portiere azzurro.
Reazioni opposte nelle curve: i varesini sono incontenibili, mentre Curva Nord e stadio intero fanno capire alla squadra che non ci stanno, riversando tutto il loro disappunto contro l’allenatore Aglietti, bersaglio di diverse critiche soprattutto ad opera del settore Rettilineo.
I varesini ricordano il gemellaggio che li lega agli interisti con qualche coro a tono, ma non è dato sapere se fossero presenti o meno i nerazzurri, data la totale assenza di un qualche segno distintivo che lo dimostrasse.
La partita volge al termine, il Novara rischia la capitolazione più volte e solo l’imprecisione degli attaccanti biancorossi lascia che sia lo 0-2 il punteggio finale. Esultanza ospite a più non posso, mentre il resto dello stadio di opposto colore non ci sta, riservando una bordata di fischi all’uscita di scena degli azzurri.
La contestazione pacificamente continua fuori dallo stadio, dove circa un centinaio di tifosi aspetta il pullman della squadra per un confronto che non avverrà, così i tifosi si sposteranno a Novarello dove il confronto, contrariamente agli intenti iniziali, è uscito un po’ fuori dalle righe.
Si chiude così anche questo anno, il primo completo per me, volevo ringraziare Matteo che con i suoi consigli e correzioni ha reso più facile il mio lavoro. Un altro grazie ai vari contatti che si sono prestati all’arricchimento dei miei articoli, rendendoli quanto più completi e veritieri. Il prossimo anno sarà Lega Pro, un campionato a livello calcistico più basso ma, per quello di cui noi ci occupiamo, molto ricco di incontri con vecchi “amici”. Chi vivrà vedrà.
Alessio Farinelli.