Fano, 27 agosto 2017 – Tutto pronto per il nuovo inizio di stagione e al “Mancini” si riparte proprio da dove si era lasciata la scorsa regoular season, con il Bassano Virtus ospite dei granata. Alla trentottesima della stagione passata furono proprio i ragazzi di Cuttone ad avere la meglio sui veneti con il risultato finale che premiava i marchigiani, avanti per due reti a uno. Vittoria all’ultima di campionato che si rivelò importantissima in chiave play-out, visto il miglior posizionamento in graduatoria guadagnato dal Fano proprio all’ultima uscita stagionale ai danni del Forlì, poi retrocesso per via dello scontro diretto perso contro le aquile fanesi. Ma si sa, nuova stagione e nuove emozioni.

In casa Fano tutto è stato studiato al meglio e dopo una preparazione degna di questo nome (lo scorso anno i granata per via della riammissione in serie C partirono per il ritiro in evidente ritardo con ripercussioni sulla prima parte di stagione non indifferenti), con una rosa ben costruita e bilanciata, le aspettative sugli spalti sono tante.

Al fischio iniziale le curve sono quasi completamente deserte. Gli ospiti si spingono fino in riva all’Adriatico in sole quattro unità, riuscendo a fare peggio della scorsa stagione, quando a Fano si presentarono in cinque: una macchinata. Il settore ospite risulta quindi completamente sguarnito e silenzioso per tutta la partita, a rappresentanza dei colori giallo-rossi solo una pezza a scacchi con i colori sociali della compagine veneta appesa a bordo campo.

Anche in curva fanese le rappresentanze dei tifosi sono esigue ma per ragioni completamente diverse. Il deserto nella sezione centrale della curva, occupato dal 1977 dai Panthers, è dovuto ad una protesta dei supporter fanesi che decidono di entrare solo al quindicesimo del primo tempo. Le ragioni di tale protesta sono fondate sull’ennesima randellata di DASPO piovuti sulla curva granata, costretta a fare a meno per ben 7 anni di uno dei principali attori del direttivo Ultras. Squalifica inaudita, che danneggia gravemente una delle curve più corrette del girone che ha fatto della correttezza e del rispetto il proprio credo e il proprio biglietto da visita. Non a caso è facile trovare affiliazioni o rapporti di cordialità in buona parte dei campi d’Italia nei confronti dei tifosi granata.

All’entrata dei Panthers la curva si riempie per buona metà e si colora di granata. Per primissima cosa viene esposto lo striscione dei Panthers a bordo campo per segnalare la presenza del collettivo, rigorosamente al contrario in segno di protesta. Striscione immancabilmente accompagnato dalle pezze delle sezioni interne del tifo granata. Degna di nota quella della Sezione Bar Mary addobbata con eleganti fiocchi azzurri a testimoniare la nascita di Giuliano, figlio di uno dei ragazzi della sezione. Poco più tardi verrà esposto anche uno striscione a mezza curva per dare il benvenuto al neo-Panthers.

I primi cori dei tifosi fanesi riecheggiano vigorosamente in tutto lo stadio e sono ovviamente dedicati prima a sostegno dei diffidati e poi alla squadra. Per tutto il primo tempo i locali cantano incessantemente, alternando cori secchi a sbandierate e battimani. Nella seconda frazione di gara, fino agli ultimi dieci minuti, i Panthers con il supporto degli Ultras Fano, riescono a tenere il ritmo e il volume alti, non facendo mancare il proprio supporto ai beniamini di casa. A metà della ripresa i Panthers dedicano un interno copri curva a Bronco, un tifoso granata scomparso, sempre ricordato dagli Ultras fanesi che ad ogni partita dedicano numerosi cori a chi non c’è più, per non dimenticare e onorare chi tempo fa sedeva fra loro. Poi, negli ultimi dieci minuti, forse per la tensione derivante dal risultato in bilico, dal Fano costretto davanti alla propria area di rigore per buona parte del secondo tempo, il ritmo cala e di conseguenza anche i decibel.

Dopo 5 minuti di recupero finisce la gara al “Mancini” e i fanesi possono esultare per una vittoria che vale oro, soprattutto per la caratura dell’avversario, di categoria e combattivo fino all’ultimo secondo. Come al termine di ogni partita la curva granata chiama a sé la squadra, per cantare e ballare letteralmente insieme ai giocatori, i quali si prestano a seguire la coreografia dei ragazzi della curva (seduti e in piedi con cambio di ritmo “Alè Granata”).

L’affluenza negli altri settori è forse l’unica nota negativa in questa prima stagionale, il totale di poco più di 1.200 spettatori è qualcosa di anomalo per Fano e sicuramente sotto le aspettative. Ma se la squadra continuerà ad esprimere il calcio e il mordente messo in campo contro il Bassano, non ci vorrà molto prima di rivedere la casa granata ribollire di fanesi agguerriti.

Testo di Federico Carboni.
Foto di Tommaso Giancarli.