Nel rinnovato stadio “Vito Curlo” di Fasano si affrontano oggi i due migliori attacchi del campionato, ossia Fasano e Cerignola, rispettivamente quarta e prima in classifica.

Lo spettacolo che tutti si attendono in campo però, non fa il paio con quello sugli spalti, in quanto, così come nella gara di andata, alla tifoseria ospite è negata la trasferta. In questa fattispecie a tutti i residenti nella provincia di Foggia è stata vietata la vendita dei tagliandi da parte della questura di Brindisi, ragion per cui, nel settore ad essi destinato, prenderanno posto tutti gli iscritti della scuola calcio del Fasano e del GS Banco Metalli anch’esso di Fasano.

Mezz’ora prima della gara il pubblico di casa ha già guadagnato gli spalti, a fine partita si conteranno circa 2.000 spettatori e la Curva Sud fa sentire subito il suo calore incitando i propri beniamini per questa prestigiosa e sentita gara di campionato che può valere tre punti importantissimi e far guadagnare, con un girone d’anticipo, l’obbiettivo minimo stagionale, ossia la salvezza, per poi pensare ad altro con la mente e le gambe sgombre da ansia e paure. Farlo poi con uno squadrone, quello ofantino, costruito con nomi altisonanti e per ammazzare il campionato, darebbe ancora più lustro alla squadra biancoazzurra.

Nei pressi degli spogliatoi la tifoseria di casa ha esposto uno striscione per Ivan, un piccolo guerriero di 6 anni di Fasano, il quale necessita di cure e sostegno per alcuni problemi di salute e che l’associazione “Il Fasano siamo noi” ha supportato e supporta continuamente. Ora però c’è da segnare il goal più importante e far sì che tutto si concluda con un lieto fine.

All’ingresso in campo le squadre vengono accolte tra il tripudio del pubblico di casa, con la curva sud, trainata dagli Allentati Fasano in gran spolvero visto il filotto di risultati utili avvenuti dopo il cambio di allenatore che ha portato punti, bel gioco e tante reti.

Pronti via ed il Fasano passa in vantaggio creando i presupposti per una gara in discesa, tra lo stupore degli avversari e sfiorando il raddoppio qualche minuto dopo. Il pubblico di casa non smette di incitare i propri beniamini coinvolgendo spesso e volentieri gli spettatori meno rumorosi presenti in tribuna centrale ed in quelle laterali, ma si sa, la gara di oggi è molto sentita, foss’anche per la disparità, almeno sulla carta, dei valori in campo e dei punti in classifica.

Purtroppo in 5 minuti, gli ospiti ribaltano il risultato con uno-due micidiale che seppur li porti in vantaggio, non intacca minimamente la prestazione della tifoseria di casa, la quale incessantemente, continuamente, rumorosamente incita i propri beniamini alla ricerca del pareggio che, almeno nella prima frazione, non si concretizzerà.

Nel mentre, uno striscione, ricorderà un tifoso empolese recentemente scomparso: ricordiamo che tra fasanesi ed empolesi c’è un’amicizia fraterna che si protrae da anni.

La ripresa si apre con la formazione gialloblu ospite che mantiene costantemente il pallino del gioco in mano e con i biancoazzurri che provano a rintuzzare gli attacchi ospiti che si concretizzeranno con la rete del tre a uno a venti minuti della fine che, sulla carta, chiude la gara, ma tre minuti dopo verrà riaperta dalla formazione di casa con il goal del due a tre.

Il boato del pubblico di casa è assordante e spinge il Fasano alla ricerca del pareggio sostenuto da tutto lo stadio.

Dalla curva sud nel frattempo si alzano due striscioni, uno in ricordo di Claudio Spagna ed il secondo nei confronti di quelle tifoserie che accettano presidenti che cambiano squadre come se nulla fosse, dimenticando cosa sia la fede e la passione verso dei colori ed una storia che merita ben altro, tutto questo barattato per la vittoria di un campionato.

L’espulsione di un calciatore ospite a pochi minuti dalla fine ringalluzzisce la squadra di casa, ma il tabellone luminoso che indica SEI minuti di recupero, fa capire che adesso è il tempo di accelerare la rincorsa al pareggio, che purtroppo non avverrà a stretto giro di posta.

Siamo al 95 minuto ed il Fasano guadagna una punizione da una trentina di metri circa, chi ha subito il fallo resta a terra dolorante, i suoi compagni di squadra lo sollevano di peso, essendo lo stesso uno specialista, nella speranza che possa mettere in difficoltà la difesa avversaria in un ultimo e disperato attacco.

Parte il tiro ed una parabola incredibile, sospinta da tutti gli spettatori presenti, permette alla palla di infilarsi all’incrocio dei pali per il tre a tre definitivo.

Quello che accade successivamente è una bolgia facilmente intuibile e che, nemmeno nei sogni più reconditi si sarebbe immaginato. Lo spettacolo offerto in campo è più di quanto si sarebbe potuto immaginare e sicuramente sarà un qualcosa che verrà ricordato per tanti anni.

Foto di Riccardo Dibiase