Le temperature gelide abbattutesi sul territorio ed i risultati non certo congrui agli obbiettivi di inizio stagione delle due compagini, fanno da preludio ad una gara che, secondo le mie esperienze pregresse, vedrà ben pochi presenti. Se a ciò aggiungiamo la finale, quasi in contemporanea, della Coppa Italia di pallamano tra Fasano e Bressanone (vinta poi da questi ultimi), il risultato è che al “Vito Curlo” oggi sono presenti solo i più innamorati della locale squadra di calcio.
In curva sud, con gli ALLENTATI FASANO 1988 che da inizio stagione si riconoscono dietro lo striscione AVANTI ULTRAS, sono presenti gli ultras del Locorotondo, gemellati con la tifoseria di casa, mentre gli ospiti, presenti in circa 30 unità, in linea con il preambolo iniziale, si identificano dietro la pezza RISPETTO PER LA MOLFETTA; entrambi i gruppi si ignoreranno per tutta la durata della gara.
Ad inizio gara, la curva di casa, che fa buon sfoggio di bandieroni molto colorati con simboli e motti ideologici, mostra uno striscione nei confronti di Sante Fanigliulo, ex calciatore fasanese, il quale, nel derby del 2016, regalò la vittoria ai suoi concittadini nel derby del “Franco Fanuzzi” di Brindisi, ed oggi si trova ad affrontare una gara ben più importante contro un brutto avversario: tutto lo stadio gli tributa il giusto applauso scandendo con forza il suo nome.
Le due squadre vengono da una settimana tribolata con la sconfitta casalinga contro il Nardò del Molfetta e sul campo del Gladiator quella del Fasano, ragion per cui il tatticismo esasperato la fa da padrona. Anche le rispettive tifoserie sentono la partita in particolar modo e, paradossalmente, seppur il pareggio non serva a nessuna delle due, con gli ospiti penultimi ed i padroni da casa fuori dalla griglia play off, nessuna delle due si rende pericolosa, tranne una traversa del fantasista biancoazzurro Vincenzo Corvino.
La tifoseria di casa prova a spingere la squadra verso una vittoria che significherebbe punti, morale e classifica, sempre molto corta e guidata dalla Cavese, inseguita da sei formazioni pugliesi, mentre gli ospiti tifano a sprazzi, intenti più che altro a seguire la partita e non ripetendo nemmeno lontanamente l’ottima prestazione di tifo dello scorso campionato.
Da segnalare altri due striscioni da parte fasanese per salutare un amico scomparso in settimana e di solidarietà agli empolesi, tifoseria con loro gemellata, colpita dalle ennesime misure repressive, ragion per cui vengono all’uopo intonati anche cori di pari contenuto.
Il primo tempo termina a reti inviolate, tra i mugugni, a dire il vero esclusivamente della tribuna: purtroppo sono lontani i tempi in cui la banda di mister Tisci offriva spettacolo e, in molti, ne chiedono la testa.
La ripresa comincia con due cambi operati dall’allenatore genovese, ma pescarese d’adozione, il quale evidentemente è poco soddisfatto dalla prestazione dei suoi calciatori ma, dopo qualche minuto, un’ingenuità difensiva, permette a Longo, su calcio di rigore, di portare in vantaggio i ragazzi di mister Bartoli tra il visibilio dei sostenitori al seguito, i quali pregustano una vittoria dopo un lungo digiuno.
Come spesso accade dopo uno svantaggio ed un iniziale sbandamento, la formazione di casa prende coraggio sospinta dalla propria tifoseria. Un palo strozza in gola l’urlo dei presenti, alla fine se ne conteranno ben tre, a testimonianza anche della sfortuna che accompagna i biancazzurri locali.
Il Fasano attua un forcing che stringe gli avversari nella propria area, ed un ingenuità del difensore ospite Lobianidze, espulso per aver colpito un calciatore di casa, permette di giocare gli ultimi dieci minuti in superiorità numerica. Lo stesso calciatore georgiano sarà redarguito energicamente all’uscita da propri tifosi, i quali presentono la capitolazione, che arriva poco dopo grazie al classe 2003 Divittorio con la complicità del giovanissimo portiere ospite classe 2004 Diame, tra il tripudio del pubblico di casa che ormai aveva perso ogni speranza.
Gli ultimi minuti, sono un attacco all’arma bianca e, con l’ingresso di altri due attaccanti e senza più la fase difensiva, il Fasano crea altre due nitide occasioni, non tramutandole in rete e finendo così per chiudere la gara per 1-1.
Al triplice fischio, la delusione sui ventidue in campo e sugli spalti e palpabile, ed entrambe le tifoserie affrontano i propri calciatori a muso duro chiedendo il massimo impegno nell’onorare la maglia della propria città.