Quasi 30.000 gli spettatori a questo match fra Fiorentina e Bologna, il cosiddetto Derby dell’Appenino, che ha sempre il suo fascino sia in termini di rivalità sportiva vera e propria che per tutti i tantissimi trascorsi fra gli ultras delle due piazze, centrali non solo geograficamente ma anche nella storia del tifo organizzato d’Italia.

A proposito di storia, stasera si festeggia il ragguardevole traguardo dei 50 anni di vita ultras a Firenze, sintetizzati con una coreografia messa in scena contestualmente all’ingresso dei giocatori in campo e che, in un copricurva che completa il bel mosaico di cartoncini, raffigura le tre generazioni in seno alla curva Fiesole: un ultras in mimetica tipica degli anni della contestazione giovanile e la sciarpa “Ultras 1973” al collo, il suo corrispettivo degli anni ’80-’90, bomber arancione, cappellino a spicchi e sciarpa del “CAV” e infine un tifoso dalla figura più attualizzata, prossimo al casual nello stile ma con l’inequivocabile logo degli UnoNoveDueSei su un cappellino da pescatore. Nessun rimando diretto, riconoscibile o iconico nei volti dei tre oltre a quelli del “dress code” che da sempre è parte dell’essere ultras e in senso lato un unico filo conduttore che da quel lontano 1973 appunto, lega i tifosi gigliati.

Quando i cartoncini viola e bianchi sullo sfondo, a risaltare il numero 50 vengono lentamente ammainati, si alzano tantissime bandierine che replicano lo stesso spettacolo coreografico di poc’anzi, ma conferendogli con il movimento delle bandierine ancora maggiore vivacità e colpo d’occhio.

Per il resto, curva di casa sempre attiva con le bandiere, qualche fumogeno ma anche tanti striscioni esposti durante la partita: a favore dei volontari impegnato in zona per la recente alluvione, uno particolarmente applaudito per l’anniversario della morte di Gabriele Sandri, poi ancora altri a favore di capitan Biraghi, contro i rivali juventini e una sequela tale di altri messaggi che sembrava di essere davvero tornati indietro nei tempi felici evocati ad inizio gara.

Per quanto riguarda Bologna, settore ospiti esaurito in poche ore e non poca delusione fra i tanti che sono rimasti tagliati fuori dalla corsa ai pochi biglietti disponibili. Sono ufficialmente 2.314 le presenze nel cosiddetto “formaggino”, con qualche altro centinaio di tifosi sparsi in altri settori. La maggior parte di loro raggiunge il capoluogo toscano con mezzi propri ai quali vanno ad aggiungersi almeno dieci pullman con buona pace del caro vecchio treno che portava a Campo di Marte, cinque minuti a piedi dallo stadio e una caterva di ricordi e aneddoti.

Anche i bolognesi colpiscono con uno striscione molto bello per incitare, al netto della rivalità, tutto il popolo toscano a non mollare in questi duri momenti a seguito della recente alluvione. A differenza del solito, le bandiere con i vessilli dei gruppi più importanti rimangano nella parte bassa a mentre il tifo risulta abbastanza intenso, senza che ovviamente manchino cori e striscioni offensivi come da consolidata tradizione di questa sentitissima partita.

La Fiorentina in campo vince per 2-1 con la Fiesole che ovviamente festeggia con l’inno della squadra in sottofondo che forse smorza un po’ la spontaneità e l’entusiasmo. Molto più lunga la coda del match per i bolognesi che vengono lunghissimamente trattenuti all’interno del Franchi fino a che le strade non si svuotano e gli stessi vengono lasciati liberi di far ritorno a casa.

Luigi Bisio