Che la sfida tra Fiorentina e Verona non sia solo una semplice partita di calcio lo si nota già quando nei pressi dello stadio, con largo anticipo sul calcio d’inizio è già possibile imbattersi in diversi tifosi scaligeri, venuti in Toscana all’insegna del motto “Viola e butei per sempre fratei” per consolidare un’amicizia che dura da ben 44 anni.

Sotto il profilo calcistico in casa Fiorentina c’è da dimenticare l’amara sconfitta in Coppa Italia patita appena quattro giorni fa contro la Juventus, anche se i ragazzi allenati da mister Tudor saranno pronti a vender cara la pelle e la sfida non sarà affatto facile. All’ingresso in campo della squadra ospite per il riscaldamento pre gara, la stessa viene accolta da applausi scroscianti dal pubblico presente, a riprova di come questo rapporto sia sentito e vissuto da tutti e non solo dalla parte ultras.

Nel frattempo, nel cosiddetto “formaggino” tarda ancora ad arrivare la parte organizzata della tifoseria veronese, mentre la Fiesole si riempie alla spicciolata man mano che i minuti scorrono inesorabili. Anche gli ospiti raggiungono i loro totali effettivi, consistenti in 907 unità, che dietro lo striscione “Hellas Army “ tenuto sapientemente in mano per tutta la durata della partita, si compatteranno e tiferanno degnamente per tutta la gara.

All’inno iniziale che come consuetudine la Curva Fiesole accompagna con la sciarpata, questa volta viene affiancato il bandierone copricurva che ricorda Davide Astori, lo sfortunato difensore della Fiorentina scomparso quattro anni fa, ricordo che chiaramente riceve applausi scroscianti da tutti i presenti di entrambe le tifoserie.

Lo scambio reciproco di cori accompagna le prime fasi della partita e non bisogna nemmeno aspettare tanto per le prime emozioni prettamente calcistiche visto che, dopo appena dieci minuti, il “pistolero” Piatek porta in vantaggio la squadra gigliata fra il tripudio dei presenti, anche se la gioia dura solo altri dieci minuti, giusto il tempo necessario agli scaligeri di pareggiare le sorti grazie ad un rigore trasformato da Caprari.

Anche sugli spalti la situazione è spumeggiante, caratterizzata soprattutto da treni e battimani, da una e dall’altra parte. Viene dedicato anche uno striscione e alcuni cori a Lollo Venuti, autore della sfortunata autorete a tempo quasi scaduto che ha regalato la vittoria agli odiati rivali juventini. Nella ripresa da segnalare un lungo coro in Fiesole che dura tantissimi minuti, ritmato dallo sventolio incessante delle bandiere, mentre in campo le due squadre si affrontano a viso aperto, consapevoli che un pareggio servirebbe poco ad entrambe, anche se in barba alle loro intenzioni il risultato non cambierà più.

Allo scadere arriva anche la sciarpata veronese proprio mentre la curva di casa inneggia un “Sosteniamola fino al 90esimo”. Al triplice fischio le due tifoserie si salutano vicendevolmente ancora una volta e si chiude così una gara fra due tifoserie che, con i tempi che corrono, appaiono davvero in forma.

Sauro Subbiani