È la prima domenica di Marzo, il cielo è cupo ed io mi trovo davanti una giornata diversa dalle precedenti: per la prima volta in stagione ho modo di assistere come inviato a una partita di Serie A, recandomi al Benito Stirpe di Frosinone per lo scontro salvezza contro il Lecce. Lungo l’Autostrada del Sole pregusto già un match che sia in campo che sugli spalti sono certo darà gioie a chi vive di calcio giocato e tifo 24 ore su 24. Giunto in quel di Frosinone parcheggio l’auto e mi accodo ai tifosi locali per raggiungere lo stadio. Il clima è tranquillo, gruppi di famiglie e ultras si avvicinano al match coscienti dell’importanza che ha per la loro squadra. Una volta dentro prendo posto in tribuna, percependo quanto per i tifosi di casa valga la squadra della loro città: quasi tutti sottolineano che, seppur dopo una buona stagione, ci si trovi comunque a pochi punti dalla zona rossa della classifica per cui cruciale è il passaggio da questo incrocio.

Le squadre entrano in campo e la curva di casa espone una bella coreografia con bandierine gialloblu e uno striscione che invita il Leone a mordere e battagliare per la maglia. Come da richiesta, pronti via il Frosinone prende in mano le redini del gioco e attacca, in cerca della vittoria, mentre il Lecce si difende e riparte. Sugli spalti non ci si tira indietro: i ciociari, soprattutto nella parte centrale della Curva Nord, sostengono la loro squadra con cori prolungati e intensi, colorando il proprio il settore con bandiere e stendardi, mentre i salentini compatti cantano e si fanno notare con diversi battimani. Da segnalare, sopra lo striscione degli Spavaldi, l’esposizione di un drappo giallorosso capovolto, con le lettere KV (Kapu Vacanti?). Il primo tempo sta per terminare quando in una mischia Cheddira insacca la palla e porta i padroni di casa in vantaggio: lo stadio esplode, sotto i piedi sento il pavimento tremare e tutti i tifosi, eccetto gli ospiti, sono in visibilio.

La ripresa inizia come il primo tempo, il Frosinone attacca ma stavolta non segna e su un errore di Zortea il Lecce conquista un rigore che prima sbaglia ma viene fatto ripetere ed è il pari del Lecce. I tifosi giunti dal Salento, dopo la mancata gioia del rigore sbagliato, possono finalmente festeggiare insieme alla squadra che esulta con loro sotto il settore. Dopo un finale di partita in cui i tifosi di casa speravano di poter portare a casa i tre punti, le squadre non vanno oltre il pari che lascia l’amaro in bocca ai tifosi giallazzurri. Emozionante assistere ad un match di A così sentito da entrambe le squadre, specialmente per chi come me è stato abituato per tutta la stagione a palcoscenici sicuramente meno prestigiosi da un punto di vista della categoria, ma non meno sentiti da tifosi e ultras.

Marco Meloni