Genoa e Samp negli ultimi anni si sono inseguite non solo in classifica ma anche in vicende extra calcistiche. Sia Preziosi che Ferrero avevano di fatto rotto con l’intero ambiente sportivo ligure ed entrambe le tifoserie, in maniera più o meno diretta, avevano chiesto un cambio al vertice. Se nel caso del Genoa il tanto agognato cambiamento è arrivato, senza particolari traumi ma attraverso una semplice trattativa, sul fronte blucerchiato la cessione del club avverrà probabilmente in maniera più traumatica, dato che dopo le ultime vicissitudini giudiziarie l’esperienza Ferrero sembra essere giunta al capolinea. La Gradinata Sud blucerchiata non vuole farsi trovare impreparata e, dopo aver dichiarato apertamente il proprio disappunto ad un eventuale ritorno della Famiglia Garrone (rea di aver venduto la Samp al “Viperetta” con l’aggravante di aver garantito sulla sua affidabilità), ha virato con forza sulla cordata guidata da Gianluca Vialli. 

Entrambi i club arrivano quindi a questo derby con una situazione societaria non ancora delineata: sul fronte rossoblù, nel nuovo organigramma, la casella del team manager è stata ricoperta da Johannes Spors, già responsabile scouting per Hoffenheim ma soprattutto Red Bull Lipsia, e questo potrebbe essere un indizio di quale potrebbe essere la nuova strategia sposata dai proprietari del club più antico d’Italia, mentre in casa doriana D’Aversa si ritrova ancora in panchina solo perché il suo presidente, già pronto a sostituirlo con Stankovic, è stato fermato dalle vicende giudiziarie.

In questo clima surreale, e in un clima meteorologicamente molto rigido, si gioca il derby di Genova. L’attesa allo stadio viene riempita dalla presenza sul prato verde di due vecchie glorie: Aguilera per i rossoblù e Pazzini per la Sampdoria salutano i loro tifosi, anche se nel caso del Pazzo la presenza è dovuta più alla sua nuova veste di opinionista per DAZN. Per quanto riguarda il tifo, la Gradinata Nord si presenta al gran completo e ovviamente il tifo sarà più strutturato e continuo. La Sud invece, seppur abbastanza piena, è orfana dei gruppi ultras ad eccezione dei Fieri Fossato che, dopo essere rientrati poche domenica fa, si ritrovano a guidare il tifo. I rossoblù si presentano con una coreografia semplice ma d’impatto: due grandi grifoni che reggono lo croce di San Giorgio, mentre i doriani sfoggiano le loro solite bandiere. Nel corso del secondo tempo i genoani dedicano una coreografia ai propri diffidati, costretti a seguire da lontano le sorti del proprio club. 

A spuntarla alla fine è la Sampdoria guidata da un super Manolo Gabbiadini, autore di una splendida doppietta. La sconfitta inguaia ancora di più il Genoa e dalla Gradinata Nord si levano al cielo cori di protesta.