Sono in ferie per qualche giorno nelle Fiandre e poco prima di partire ho inviato un’e-mail alla società della squadra locale di Gand, ovvero il KAA Gent per capire quanto costa il tour della Ghelamco Arena, stadio che dal 2008 ospita le gare interne dei già citati bufali biancoblu.

Ricevo una pronta risposta da parte della società che mi informa del fatto che i tour non vengono effettuati nei giorni delle gare. Quale migliore occasione se non una gara ufficiale di campionato per poter ammirare da dentro, quello che dalle recensioni online risulta essere l’impianto più bello del Belgio? Accedo così sul sito della squadra ed acquisto il biglietto più economico.

La gara si disputa alle 19.15 e dopo aver preso un bus dal centro città di Gand mi presento ai cancelli attorno alle 18.00. Una volta giunto ai tornelli, scopro di aver acquistato il biglietto under 16 e vengo così invitato gentilmente a presentarmi in biglietteria per pagare la differenza per un totale di soli 15€.

Una volta entrato (circa un’ora prima del match) noto come lo stadio sia ancora vuoto e sarà così fino a pochissimi minuti prima dell’inizio della gara, questo perché lo stadio comprende un’area interna in cui molti si riparano dal freddo e si possono rifocillare con i tanti chioschi che offrono panini e le classiche patatine a prezzi davvero economici.

A circa dieci minuti dall’inizio del match comincia a popolarsi un po’ tutto lo stadio ma soprattutto la curva opposta alla mia, in cui noto le pezze Ultras Ghent 2014 e Banlieu Gentoise, mentre alla mia sinistra noto i pochi (circa 30) tifosi ospiti con la pezza CN 21, che poi scopro stare per Crew Neau e non per un eventuale Curva Nord di ispirazione italiana. 

All’ingresso delle squadre in campo, noto come durante l’annuncio delle formazioni, quella della squadra ospite viene presentata in lingua tedesca e non in quella fiamminga, questo perché Eupen è di fatto il capoluogo della comunità germonofona del Belgio.

Inizia la gara e la curva di casa si compatta dietro agli striscioni già citati e inizia ad incitare la squadra con cori altisonanti, risvegliando un po’ tutto lo stadio. Verso la fine del primo tempo intonano un coro secco a ripetere che trova risposta anche nei tifosi della curva in cui mi ritrovo.

I tifosi ospiti che si trovano nello spicchio alla mia sinistra, si fanno notare poco se non per il tamburo che utilizzano e per una bandiera giallorossa che viene sventolata con costanza.

Purtroppo alloggiando a Bruges devo correre anzitempo per prendere il treno, perdendomi il goal e rischiando di perdere anche il treno, visto che son stato costretto a lasciare lo zaino allo shop ad inizio gara, in quanto era vietato introdurlo all’interno dell’impianto e, per mia sfortuna, lo shop era chiuso e solo l’aiuto di un gentilissimo addetto alla sicurezza riesce a farmelo recuperare e tornare in tempo in stazione. Tutto molto di fretta, ma il piacere di una nuova scoperta in termini di tifo rende comunque godibile persino una sfacchinata sul filo del rasoio come questa.

Alan Cacciatore