Ricomincia il campionato e puntuale si abbatte la mannaia del giudice sportivo sulle società di Serie A per episodi imputabili ai propri tifosi.
Con Comunicato n°27, la Lega di Serie A ha reso noti i primi provvedimenti disciplinari della stagione. Al di là di quelli che riguardano i calciatori, fra quelli a carico dei tifosi, l’addebito più rilevante riguarda i presunti cori razzisti dei tifosi della Lazio nei confronti del portiere della Spal Gomis. Fortunatamente e contrariamente a quanto accade di solito, il giudice ha rimandato la questione alla procura federale:
…tenuto conto che dagli organi di informazione si è appreso che buona parte dei sostenitori della società Lazio avrebbe abbandonato il settore Curva Nord prima dell’inizio della partita quale manifestazione di polemica nei confronti dell’operato delle Forze dell’Ordine che avevano disposto la rimozione di uno striscione.
Sarebbe bello se, anche in futuro, il beneficio del dubbio fosse concesso anche agli ultras e la presenza del tifo organizzato o meno non sia una pregiudiziale.
Alla stessa Lazio è stata inflitta un’ammenda di 3.000 € per il già citato striscione, rivolto nello specifico a Keita e al suo procuratore (e per il quale Irriducibili e co. avevano abbandonato il settore ed emesso un comunicato di sdegno per la censura subita). “Keita e Calenda vermi” era il così scandaloso contenuto dello striscione in questione che, ironia a parte, era forse un tantino sopra le righe nei toni, ma pur sempre rientrante nel diritto di critica ad un comportamento appunto ritenuto poco cristallino del calciatore e del procuratore, ritenuti “colpevoli” di manovre subdole atte a costringere la Lazio alla cessione.
Ben 30.000 € di multa e diffida all’Hellas Verona per:
cori comportanti offesa, denigrazione ed insulto per motivi di origine territoriale nei confronti dei sostenitori della società Napoli, e per avere, durante il corso dell’intera gara, ripetutamente rivolto cori beceri nei confronti di un calciatore della
squadra avversaria.
Il Giudice attribuisce la paternità di questi cori alla Tribuna Est del Bentegodi:
riconducibili alla tifoseria normalmente occupante la Curva sud, settore nell’occasione rimasto chiuso in esecuzione di precedente provvedimento del Giudice sportivo della Lega di B
In ragione di questo, molto verosimilmente, possono temersi nuovi provvedimenti di chiusura per la Sud al perdurare di cori di tale natura, invero e da tempo appartenenti alla “cifra stilistica” della tifoseria scaligera, per quanto esista una forbice piuttosto ampia fra la considerazione che degli stessi cori ha l’opinione pubblica (che li bolla tout court come “razzisti”) e la goliardia in cui li annovera la tifoseria.
Segue a ruota, in ordine di grandezza delle sanzioni, la Roma: 20.000 gli euro di multa per i giallorossi per via del lancio di cinque fumogeni verso l’adiacente settore della tifoseria avversaria e di un petardo in campo.
Per l’Inter 10.000 € di multa per aver i propri tifosi intonato un coro denigratorio di matrice territoriale. Non è dato sapere se contro la Fiorentina con cui erano impegnati i nerazzurri o altre tifoserie/squadre rivali.
Viene anche rilevato l’uso di pirotecnica dei tifosi di Atalanta, Bologna, Internazionale, Milan e Napoli, ma le società vengono esonerate da responsabilità in virtù dell’art. 13 del CGS.