Il secondo turno dei play off di serie C mette di fronte Gubbio e Pontedera, due sorprese del girone B che si affrontano dopo aver eliminato, negli incontri casalinghi, rispettivamente Recanatese e Rimini. La partita viene anticipata alle ore 15 ma ad esser sincero, allo stadio mi aspettavo più presenze dato che comunque si gioca per la promozione, ma giustamente nella proverbiale città dei matti, tutti attendono con trepidazione l’indomani e la famosissima ed ultracentenaria festa dei Ceri in onore di Sant’Ubaldo, patrono di Gubbio.

Tutto sommato la curva risponde invece presente in termini numerici, mentre i toscani di Pontedera arrivano in un’ottantina di unità, sistemandosi con le pezze nel settore ospiti e evidenziando fra loro la presenza di alcuni ragazzi degli Irriducibili della Fermana, seppur senza nessuna pezza appesa.

La banda musicale “ceraiola” si esibisce con delle canzoni che anticipano l’entrata dei giocatori in campo, quando entrambi i settori si esibiscono in una semplice ma bella sbandierata, chi con i bandieroni e bandiere e chi, come i padroni di casa, aggiunge anche degli stendardi a dar ulteriore colore.

Nel primo tempo le due tifoserie partono bene facendosi notare per dei cori accompagnati da diversi battimani ma al tredicesimo minuto la partita cambia volto, con il gol ospite siglato da Nicastro, direttamente su calcio di rigore, che fa esplodere il seguito del Pontedera. Poco dopo ci penserà invece Giove Pluvio a cambiare le cose nello stadio “Barbetti” con una pioggerella che aumenta via via d’intensità fino al diluvio vero e proprio. Emblematica la richiesta di un raccattapalle, completamente fradicio, che quasi mi prega di fargli un po’ di posto sotto il mio ombrellino, che alla fine ha riparato pochissimo anche me, ma non potevo di certo esimermi di fronte ad una richiesta del genere. Inevitabilmente i due settori perdono diversi effettivi, corsi a cercare ripari di fortuna lasciando solo i più temerari a cantare sotto la pioggia battente, certo con un’intensità corale non elevata ma con un carico d’adrenalina da far invidia.

Durante l’intervallo decido di uscire per raggiungere la macchina e recuperare un ombrello più grande ma come succede spesso in questi casi, dopo appena cinque minuti del secondo tempo la pioggia smette ed esce addirittura il sole che porta le due tifoserie a ricompattarsi e riprendere a tifare a pieni numeri. Ritornate dunque in forze, entrambe sembrano voler dare il meglio di sé, anche se i padroni di casa sembrano avere un piglio e un’intensità corale maggiore con cui cercano di spingere la squadra alla disperata ricerca del pareggio. Molti cori per loro, accompagnati da tantissimi battimani, magistralmente guidati dal tempo che dà il tamburo e più in avanti rispuntano anche le bandiere a colorare il settore.

Attenzione perché nel frattempo nemmeno la tifoseria ospite vuole essere da meno, a difesa del risultato che garantirebbe la qualificazione alla fase nazionale. Anch’essi incitano i propri beniamini effettuando un buon numero di battimani, pur facendo registrare qualche leggera pausa di poco conto. Fanno sventolare i bandieroni (molto bello quello ULTRAS PONTEDERA) per colorare il settore ma, a tre minuti dalla fine, Semeraro trova il gol del pareggio che fa esplodere di gioia lo stadio, quando tutto sembrava perduto.

Dopo ben sette minuti di recupero, l’arbitro decreta la fine delle ostilità con il pareggio che sancisce la qualificazione degli umbri, in virtù della miglior classifica nella stagione regolare. Stremati, i giocatori si salutano e complimentano fra loro prima di andare sotto i rispettivi settori, per scambiare i meritati applausi con i propri tifosi, con gli ospiti che lanciano pure qualche maglia per ringraziare i tifosi mentre mister Canzi alza verso di loro la sciarpa “PONTEDERESI ULTRAS LIBERI” che riceve una ampia dose di applausi.

Curioso siparietto finale in sala stampa con il mister del Gubbio Braglia che, durante la conferenza stampa con i giornalisti, viene interrotto da un signore che sbuca da una porta inneggiando a Sant’Ubaldo, un secondo in risposta si lascia andare ad un “Forza San Giorgio!”, al che il mister chiosa con un ironico: “Io sono fuori e ne sono consapevole, ma voi mi battete!”, eppure anche questo restituisce lo spirito della “città dei matti”, che di anno in anno, di generazione in generazione, si tramanda lo spirito dei “ceri” ad argine di in un mondo sempre più piatto ed omologato.

Tanto per la cronaca nel turno successivo, primo turno della fase nazionale, il Gubbio affronterà la Virtus Entella in un doppio confronto che si preannuncia scoppiettante, tra due squadre dello stesso girone che si sono dunque già affrontate, in ambo i casi con un pareggio a reti bianche come esito. Questa volta una delle due dovrà per forza prevalere sull’altra per continuare a sognare l’agognata Serie B.

Marco Gasparri