A fare da “spalla” al celebre Old Firm di Glasgow, in Scozia esiste una stracittadina altrettanto antica e sentita. Sebbene i due club siano meno celebri al mondo calcistico internazionale e sebbene difficilmente siano riusciti a contendere titoli e coppe nazionali a Rangers e Celtic.
È il Derby della capitale Edimburgo, quello tra Hearts of Midlothian ed Hibernian. Una sfida che, come molti derby d’Oltremanica, conserva nel seme della rivalità l’apprtenenza religiosa delle due tifoserie. Cattolici e non a caso vestiti con il verde irlandese gli Hibs, granata (maroons) gli Hearts.
Le due compagini si sono affrontate per oltre 300 volte e nella loro storia hanno dato vita a due finali di Coppa di Scozia (1896 e 2012, entrambe vinte dagli Hearts) e a un inedito match disputato, nella stagione 2014/2015, nella seconda divisione scozzese, la Scottish Championship.
Il derby in questione è valido per il quarto turno della coppa nazionale e si disputa nella casa dei maroons, Tynecastle. Impianto aperto al pubblico nel lontano 1896 e situato nella zona di Gorgie Road.
Se è vero che a livello romanzesco parlare di calcio a queste latitudini lascia sempre un manto di fascino ai suoi interlocutori è altrettanto vero che assistere a una parta fa spesso smorzare l’entusiasmo iniziale. Sebbene si tratti di una stracittadina, infatti, sugli spalti il clima non è certo tra i più infuocati. Sarà l’abitudine ai sani derby italiani e una concezione di stadio totalmente differente, ma riesce difficile pensare che davanti ai miei occhi si stagli quella che, generalmente, è la partita clou per ogni anima calcistica della città.
Di tifo se ne vede/sente davvero poco, su ambo i fronti. Mentre l’esultanza al gol con cui Cowie all’87’ consegna agli Hearts il passaggio al turno successivo è festeggiato con un composto fervore.
Finisce così questa fredda serata di metà gennaio. Con la gioia e la tristezza a far da logico contorno al manto verde, che come spesso capita ha espresso con severità e spietatezza il suo responso.
Ma in fondo tutti sanno che in un campionato come quello scozzese, con poche squadre che si affrontano quattro volte in un anno, c’è sempre l’occasione per rifarsi.
Marco Meloni