Una vittoria per i tifosi francesi. Mercoledì scorso il Consiglio di Stato ha sospeso il decreto ministeriale STADE, quest’ultimo decreto, approvato il 15 aprile con lo scopo di “prevenire i disordini e per la sicurezza delle persone”, può essere utilizzato nel corso di eventi sportivi a Parigi, nella periferia della stessa Parigi e presso le partite del PSG in Francia e all’estero.
Ma soprattutto questo rapporto raccoglie informazioni dei tifosi: lo stato civile, professione, segni fisici, attività pubbliche, il comportamento e il movimento, blog e reti sociali, di immatricolazione dei veicoli e l’identità di “persone che mantengono o che abbiano mantenuto rapporti diretti, fortuiti e non, con la persona in questione”.

Il Consiglio di Stato, su richiesta delle associazioni dei tifosi e dalla Lega dei Diritti Umani, ha deciso di sospendere il decreto ministeriale che “rimane sospeso dalla domanda di annullamento di tale decreto, su cui si pronuncierà prossimamente in maniera definitiva”.
Su Twitter Pierre Barthélemy, uno degli avvocati delle associazioni dei tifosi, spiega che “lo Stato non ha più diritto a proseguire col programma STADE, né di trasmettere altre informazioni ai club.

Traduzione di Francesco Passarelli.
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