Neanche il tempo di far emettere il triplice fischio al direttore di gara di Palermo-Roma che già sono schizzato all’esterno dello stadio Renzo Barbera. La passeggiata non sarà delle più agevoli. Il PalaUditore, infatti, è posto a circa 5km dallo stadio ed a causa della scarsa frequenza dei mezzi pubblici, li dovrò percorrere tutti alla vecchia maniera.

In poco meno di un’ora sono a destinazione. Il palazzetto è talmente nascosto dai palazzi e dagli alberi che fatico a trovarlo. Capisco di essere arrivato quando un grande murales del Settore Nord Palermo mi accoglie su un muro appositamente tinteggiato. La pallacanestro da queste parti non è certamente uno sport popolare. Nel capoluogo siciliano, dall’inizio del ‘900 ad oggi, si sono avvicendante tantissime sigle con l’intento di portare in città la palla a spicchi, ma finora nessuna è riuscita a far emergere ed amare a livello macro questa disciplina, nonostante sull’isola sia molto più sviluppata di quanto si pensi. Basti ricordare le apparizioni in massima categoria di squadre come Orlandina (tutt’ora in A1) o Barcellona Pozzo di Gotto, o alla buona tradizione radicata a Trapani, Agrigento e Cefalù.

Ci sta provando l’Aquila Palermo, società nata nel 1987 e salita agli albori del basket nelle ultime stagioni, raggiungendo la Serie B Nazionale. E al suo seguito, da qualche stagione, è sorto anche un piccolo ma verace gruppo ultras: il Settore Nord. Essendo di Roma conosco la difficoltà nell’impostare un discorso del genere in una città che vive esclusivamente per il calcio e dove, inoltre, come detto, la pallacanestro ha davvero scarsa tradizione. E solo il fatto di volerci provare, conferisce loro un automatico attestato di stima. Va ricordato poi, che andare in trasferta da Palermo, non è mai una passeggiata. I collegamenti sono scarsi e le distanze spesso abissali, eppure i supporters biancorossi ci stanno provando e, attualmente, riuscendo.

Appena varcati i cancelli del palazzetto li ritrovo proprio a pochi passi dal parquet, impegnati a montare le loro bandierine e a far entrare tamburo e megafono. Molto carino il materiale e simpatico il piccolo stendardo “Terun”. Il PalaUditore non è certo immenso, appena 900 posti, e spicca per le due foto che raffigurano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, due figure chiave non solo per una regione martoriata dalla Mafia come la Sicilia, ma a mio avviso per tutto un Paese che non ha il coraggio e la volontà di cambiare e rompere i legami con la vera feccia nazionale.

Alcune considerazioni vanno fatte anche sull’avversario che quest’oggi Palermo si ritrova di fronte. Quella Napoli che negli ultimi 15 anni ha subito vere e proprie umiliazioni a livello cestistico, tra fallimenti e retrocessioni, non ultimo il declassamento dalla A2 alla B. Un vero colpo al cuore per la terza città d’Italia che dovrebbe disputare le proprie gare su ben altri campi. A tal merito gli ultras partenopei sono stati chiari ed attraverso un comunicato hanno fatto sapere che sin quando non ci sarà chiarezza a livello societario e non verranno rispettati alcuni punti cardine, come quelli legati al palazzetto dello sport, loro si asterranno dal sostenere i campani. Scelta comprensibile, anche se ciò implica che quest’oggi non li potrò vedere.

Alle 18 in punto ecco gli arbitri scodellare la palla a due che segna l’inizio delle ostilità. Gli ultras di casa cominciano a sostenere il proprio quintetto, producendosi in una prestazione più che buona, fatta di tanti cori continui, manate, boati a rispondere e bandierine spesso sventolate. Nonostante l’esiguo numero davvero bravi a non darsi mai per vinti, neanche quando dopo i primi due quarti l’Aquila va sotto anche di venti punti.

Ma il roster palermitano è tutt’altro che arrendevole. Nei secondi 20′ i giocatori tirano letteralmente fuori gli attributi, mettendo almeno cinque triple di seguito e riuscendo incredibilmente a rimontare e superare i dirimpettai. Il PalaUditore, gremito da un buon numero di spettatori, rumoreggia, con i ragazzi del Settore Nord che aumentano i decibel fino alla fine, quando la sirena decreta la vittoria della squadra biancorossa, per ora a punteggio pieno. I giocatori vanno a raccogliere gli applausi e gli abbracci dei propri tifosi mentre per me è giunto il momento di ripercorrere la strada a ritroso.

Un’esperienza interessante e, come sempre quando si parla di basket, distensiva dal punto di vista dei nervi e della pressione. Questo è uno sport che oltre ad essere bellissimo, permette ancora ai propri tifosi di essere protagonisti e promotori della sua essenza. E chissà se un giorno anche Palermo riuscirà ad avere una squadra nei piani alti della pallacanestro, aiutando senz’altro i suoi testardi e innamorati tifosi ad ingrossare le fila ed acquisire esperienza al seguito dell’Aquila.

Simone Meloni

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