Nella sesta giornata del campionato di serie D girone H ritorna, dopo alcuni anni, il derby tra Fidelis Andria e Monopoli. E’ il “Degli Ulivi” ad ospitarlo e, data l’ antica rivalità tra le due tifoserie, le disposizioni di sicurezza predisposte dal Questore di Bari Antonio de Iesu ed dal responsabile della Pubblica sicurezza su Andria, il dottor Vincenzo Massimo Modeo, sono sostanzialmente le stesse impiegate nella gara del 27 settembre contro il Brindisi : gran dispiegamento di forze e di agenti, telecamere suppletive, divieto di vendita di alcolici prima della gara e chiusura di alcune arterie stradali di accesso all’impianto. Anche per questa gara, così come due settimane fa, il settore ospiti è aperto solo con biglietto nominale, e la capienza è ridotta a 200 monopolitani.

Arrivo comodamente ad Andria un’ora prima della partita e parcheggio la mia autovettura nei pressi del settore ospiti, in cui stanno facendo l’accesso i “gabbiani”; l’aria è già frizzantina, ma la copiosa presenza di forze dell’ordine impedisce alcun tipo di contatto tra le due tifoserie.

La prima buona notizia del pomeriggio è che riesco ad eludere il divieto di vendita di alcolici, riuscendo a sorseggiare un caffè borghetti, prima di ritirare il mio accredito ed accedere sul terreno di gioco, proprio mentre la gara sta partendo: alla mia sinistra una Curva Nord di casa gremita, mentre a destra scorgo immediatamente gli ospiti, presenti con i loro consuetudinari drappi di “riconoscimento”. Spicca il “Mest Mob” dei Bad Boys 1987, le “pezze” dei CSM e degli Army Korps, mentre noto che quella degli Ultras 1993 è al rovescio, per dei motivi che ignoro.

Pronti via e dopo pochi giri di lancetta l’Andria va subito in gol, per il tripudio dei tifosi di casa, e per un vantaggio che mette in discesa la gara. Infatti, fino alla mezz’ora accade poco o nulla: la Fidelis controlla, ed il Monopoli prova alla rinfusa qualche azione offensiva, ma i ragazzi di mister Passiatore si fanno notare solo per alcuni schemi sui calci da fermo, mai riusciti. La gara sfila via senza sussulti, fino al 46°, minuto in cui i bianco verdi trovano il pareggio, su calcio piazzato, proprio sotto lo spicchio riservato ai propri tifosi, che diventa una vera e propria bolgia. Pari beffa proprio allo scadere, dunque.

Evidenzio il fatto che oggi mi trovo di fronte a due ottime tifoserie del panorama ultras pugliese, ma agli antipodi da un punto di vista di “stile”. Cori di sostegno alla squadra, tamburi, e molto colore da parte andriese, mentre un tifo maggiormente “british” dall’ altro lato, fatto essenzialmente di “manate” e cori secchi in favore dei diffidati e per la libertà degli ultras.

Sono stato spesso qui ad Andria, e devo ammettere che la curva non è al massimo della sua forma, ma c’ è da dire che quando, all’ inizio del secondo tempo, si alza “Che bello è, quando esco di casa, per andare allo stadio, a tifare Andria…” lo stadio diventa letteralmente una bolgia, tanto che gli allenatori delle due squadre fanno addirittura fatica a comunicare con i propri giocatori, da bordo campo.

Il Monopoli va inaspettatamente in vantaggio, ma a colpirmi, più che gli effettivi in campo, è proprio il manipolo ospiti giunto in terra andriese soprattutto quando, ad un certo punto della ripresa, indirizzano dei cori di scherno contro se stessi. Questa apoteosi di goliardia strappa un sorriso a me ed a tanti tifosi andriesi presenti in tribuna. La Fidelis attacca, spinta anche dal proprio pubblico, tanto da trovare immediatamente il pareggio.

Gli ultimi istanti di gara sono entusiasmanti. Rapidi capovolgimenti di fronte, portano entrambe le squadre a sfiorare il vantaggio. Di Matera e Murano 2 azioni clamorose, che però non sortiscono alcun effetto fino al gol vittoria segnato all’ ultimo secondo, con Allegrini. E’ festa finale con i calciatori che corrono sotto la curva per raccogliere l’abbraccio dei propri sostenitori, in un finale di gara davvero da ricordare. Finisce così questa sesta giornata di campionato, giusto il tempo di rendermi conto che metà città è stata chiusa al traffico, per non permettere alle tifoserie di entrare in contatto, e che in quella metà c’ è la mia macchina, che quindi non potrò prendere prima delle 19: ne approfitterò per eludere nuovamente l’oramai celeberrimo divieto di vendita di alcolici, e poter riprendere la marcia, direzione Bari.

Gianluca D.C