L’Ancona arriva al Galli di Imola preceduto da un comunicato dei suoi ultras con cui, gli stessi, annunciavano il ritorno sugli spalti proprio in concomitanza di questa gara. La calca agli ingressi del settore ospiti non lascerà ulteriori dubbi su colpo d’occhio che di lì a poco ci si troverà sugli spalti.

Andando con ordine e cominciando dai padroni di casa, gli “Irriducibili” cominciano il loro approccio a questa gara già dal giorno precedente alla stessa, durante la rifinitura al centro sportivo, laddove il solito zoccolo duro di fedelissimi s’è presentato con cori, torce, e fumogeni per spronare i propri giocatori in vista di questo match, scandendo al contempo cori contro la società, che a loro dire sembra aver lasciato giocatori e tifosi in balia degli eventi. Numericamente inferiori rispetto alle precedenti apparizioni, anche il livello canoro risulta sottotono e meno continuo rispetto al recente passato, ma la voce e il cuore, come sempre, ce li mettono appieno.

Gli ospiti invece, a cui viene concessa la “curvetta”, si compattano dietro ai loro striscioni facendo ottimamente quadrato, mentre ai bandieroni – sventolati per tutta la durata dell’incontro – è affidato il compito di dare una nota di colore alla loro presenza. Colore che, in apertura di incontro, è ulteriormente rafforzato con una bella sciarpata. Infine, a livello canoro, offrono un’ottima prestazione anche in termini di continuità in cui i cori, prevalentemente, sono rivolti alla loro squadra in campo, ma non disdegnano qualche pizzicata ai geograficamente vicini rivali cesenati.

Tino Chinnì