Avevamo lasciato lo Zurigo pochi mesi fa, quando i biancazzurri batterono il Lugano e conquistarono la Coppa Svizzera. Quella partita, che raccontammo sulla nostra rivista, aveva le vesti di una tragicommedia: la vittoria con la conseguente partecipazione all’Europa League, la concomitante e appena avvenuta retrocessione in Challenge League, la contestazione della curva che non tifò e non festeggiò.

Rimase l’amara immagine della Coppa posata, in perfetta solitudine, sulla pista d’atletica davanti alla curva.

Passano una manciata di mesi, e il clima in casa Zurigo è letteralmente cambiato: a tre giornate dal giro di boa, il +10 dei ragazzi di mister Forte equivale ad una serissima ipoteca sulla pronta risalita in Super League.

In Europa League, se si considera che parliamo di una squadra di Serie B elvetica, le cose non vanno male: pronosticato come vaso di coccio tra piloni di metallo, lo Zurigo, coi suoi 6 punti, non ha sfigurato e, con una vittoria in casa dei turchi dell’Osmanlispor (squadra già battura al Letzigrund) nell’ultima gara della fase a gironi, potrebbe clamorosamente passare il turno.

In tutto ciò, la Zürcher Südkurve sta attraversando uno stato di ottima forma, suggellato proprio dalle trasferte europee di Villarreal e Bucarest (contro lo Steaua).

A Chiasso, in occasione di questo posticipo del Lunedì sera, ho l’occasione di vedere parte di ciò che mi sono perso in finale di Coppa Svizzera.

Sul fronte rossoblu, invece, la situazione è assai complicata.

Il Chiasso è penultimo con un punto di vantaggio sullo Sciaffusa fanalino di coda (in Challenge League retrocede solo l’ultima classificata), c’è crisi di spettatori e pure sul fronte della tifoseria organizzata le notizie non sono buone.

Ad Agosto sei membri del gruppo GACS hanno ricevuto la diffida e il divieto d’area a causa degli scontri di qualche mese prima contro il Neuchatel Xamax all’esterno del Riva IV. I sei ragazzi sono stati anche accusati penalmente di sommossa e di uso di materie esplosive. Quest’ultima notizia è di appena due settimane prima dell’incontro, e ha chiaramente gettato nello sconforto gli ultras della squadra di frontiera. Ad alleggerire la posizione degli indagati, l’esito negativo delle perquisizioni al loro domicilio.

Arrivo allo stadio in una serata che, climaticamente parlando, segna l’avvio dell’inverno. Freddo, vento e, più in là, una fastidiosissima pioggia a vento segneranno questa partita.

Riesco a vedere l’arrivo degli ultras ospiti a bordo di quattro pullman, di cui uno a due piani.

Entrato a bordo campo, posso quantificare la presenza zurighese in 150 unità abbondanti. Presenti tutti i gruppi che compongono la Südkurve.

Nelle fila di casa, nonostante la sospensione del GACS a causa dei fatti sopracitati, sono una trentina gli ultras attivi dietro le pezze per Daniel e per i diffidati. Un numero non esiguo se si tiene presente che Chiasso ha appena 8.000 abitanti e che l’ambiente rossoblu, tra pessimi risultati e situazione giudiziaria, ora non offre grandi stimoli.

Inizia la partita e gli Zurighesi alzano le loro sciarpe, contornate dallo sventolio dei bandieroni della curva. Lo spettacolo offerto dai drappi al vento sarà continuo per tutta la partita.

Gli ospiti impressionano positivamente nel primo tempo: pochissimi cori tenuti veramente a lungo, con una intensità veramente rara e pause prossime allo zero. Il repertorio canoro non appartiene, per lo più, alla nostra tradizione, ma ciò non penalizza la prova biancoblu, tutt’altro.

Da elogiare, in questa prima frazione, la continuità anche dei ragazzi di Chiasso: sanno di essere in netta minoranza ma ce la mettono veramente tutta per colmare il gap, senza praticamente fermarsi mai e riuscendo a farsi sentire dagli avversari nei rarissimi momenti di silenzio.

Il primo tempo termina 0-0, e ai punti la squadra di casa esce vincitrice, ma è una vittoria morale e quindi inutile.

Bastano pochi minuti del secondo tempo, infatti, per cambiare la situazione: al 49° è Winter a rimettere lo Zurigo in pari col pronostico. Molto contenuta l’esultanza in campo e sugli spalti, ma questa è una pecca tipica del calcio moderno e del calcio-evento.

La mia speranza è di vedere un po’ di pirotecnica tra gli ospiti, ma stavolta le attese verranno deluse. Neanche il gol all’80° di Koné offre “scintille” sugli spalti. Per il resto, sempre di ottima fattura il tifo degli ultras germanofoni, anche se leggermente meno intenso rispetto alla prima frazione. Resta la consapevolezza che la Südkurve sia un’ottima realtà.

Anche gli ultras del Chiasso onorano, in questo secondo tempo, la partita e il confronto contro un avversario blasonato e molto più forte. Purtroppo per i rossoblu, lo Sciaffusa vince a Winterthur e il fantasma dell’ultimo posto prende consistenza. Ciò nonostante la squadra viene applaudita e, a fine partita, va a battere cinque ai suoi tifosi.

Sciarpe alzate e squadra a festeggiare sotto al settore completano la giornata trionfale dello Zurigo. La pronta risalita in Super League assume sempre più spessore.

Stefano Severi.