Al Mazzella di Ischia torna a giocarsi un derby campano che manca ormai da oltre trent’anni. L’ultimo confronto tra isolani e cavesi, infatti, è datato 28 aprile 1991. Era la ventottesima giornata del campionato di Serie C2 e i padroni di casa si imposero per 1-0 contro quella che all’epoca era denominata Pro Cavese. Un torneo che alla fine vide l’Ischia conquistare la promozione in C1. Ricordi sbiaditi che, ovviamente, restituiscono a molti sportivi ischitani immagini di un vecchio calcio, quello che fece conoscere anche alla mia generazione la loro squadra come una presenza stabile nel terzo gradino del professionismo. Un club che grazie alla sua connotazione geografica, preserva senza dubbio un grande fascino e che fa piacere rivedere in un campionato nazionale. Peraltro Ischia ha sempre vantato un seguito importante, guidato da una frangia ultras di tutto rispetto, che certamente un po’ tutti ricordiamo nel gruppo che più di tutti ha scritto pagine importanti nella storia gialloblu: gli Yellow Blue Lions.

In tempi di restrizioni e divieti senza senso, fa quasi notizia constatare l’apertura senza problemi ai tifosi cavesi. Non che il match sia contraddistinto da rivalità o inimicizia, ma oggigiorno anche il solo dover garantire il trasporto via mare a 450 tifosi cavesi può rappresentare un problema insormontabile per le autorità che sempre meno vogliono prendersi la minima responsabilità in fatto di ordine pubblico, trascendendo spesso e volentieri in un vergognoso lavarsi le mani dietro alle scuse più ridicole e improbabili. Se a livello calcistico per i metelliani è un ritorno sull’isola a distanza di trentadue anni, non lo è in ordine meramente cronologico. O meglio, non lo sarebbe stato. In molto avranno memoria, infatti, della spedizione cavese pronta a partire a sostegno di Ischia nel novembre del 2022, quando il territorio venne colpito da una disastrosa alluvione. L’intenzione degli ultras blufoncé era quella di dare una mano “concreta” al popolo ischitano, ma il contingente venne bloccato agli imbarchi dalle autorità che, per motivi di ordine pubblico, impedì allo stesso di raggiungere l’Isola Verde. Un gesto che tuttavia non è stato dimenticato dalla gente del posto, che oggi renderà logicamente onore ai dirimpettai.

Tornando al contesto stadio, il Mazzella presenta il pubblico delle grandi occasioni con oltre duemila paganti. L’Ischia ha sinora portato a casa tre punti, figli di altrettanti pareggi, e cerca la prima vittoria del campionato. Benché di fronte ci sia una delle compagini deputate alla vittoria finale. Dietro allo striscione Gente di Mare – che da quest’anno raggruppa tutte le sigle del tifo locale – si sistema un bel gruppo che comincia a tifare già prima della partita, senza fermarsi praticamente mai. Dopo anni passati in categorie infime e campetti dell’hinterland partenopeo, il movimento ultras gialloblù ha finalmente l’occasione di rispolverare tutto il proprio potenziale. E ovviamente non sta perdendo tempo, presenziando ovunque e offrendo sempre ottime prestazioni tra le mura amiche.

I cavesi – che per l’occasione rispolverano il sempreverde Comunque vada… ultras – si mettono in mostra con la solita performance compatta e costante, premiata dalla rocambolesca vittoria per 2-3 della loro squadra. Un successo contraddistinto da vari capovolgimenti di fronte, utili ovviamente a riscaldare l’ambiente e mettere pepe al sostegno delle due tifoserie. Dopo il triplice fischio le due squadre vanno a raccogliere il meritato applauso delle rispettive tifoserie, suggellando una giornata dai contorni quasi storici, che a Ischia mancava ormai da tanto tempo. Ci sarà sicuramente modo di rivedere un Mazzella pieno e festante in questa stagione, mentre per la Cavese continua la rincorsa alla Serie C dopo la delusione dello scorso anno, culminata con la sconfitta nello spareggio di Vibo Valentia contro il Brindisi.

Testo di Simone Meloni
Foto di Franco Di Noto