Non è ancora il momento di festeggiare secondo la matematica, anche se il Benevento è appena stato fermato sul pari in quel di Teramo dal Monterosi: pur vincendo, la Juve Stabia porterebbe il proprio vantaggio a undici punti quando mancherebbero altre quattro giornate e dodici punti a disposizione. Poco male, i sogni non sono solo questione di calcoli ma si alimentano di emozioni e al “Menti” di Castellammare di Stabia se ne vivono davvero tante in questo sabato pomeriggio pre-pasquale.

Stadio praticamente tutto esaurito: dell’attuale capienza ridotta a 7.642 posti si vedono davvero pochissimi vuoti con giusto qualche buco ai lati della tribuna coperta. Messinesi sopraggiunti in Campania invece in circa centocinquanta, non la loro migliore trasferta in termini numerici della stagione, ma sempre un’ottima dimostrazione di fedeltà alla causa per una tifoseria che, come tutte le isolane, deve sempre sobbarcarsi non poche difficoltà logistiche ad ogni partita lontano da casa.

La Curva Sud di casa si presenta al calcio d’inizio con un look tipicamente argentino, con tante bande di plastica gialle e blu attaccate verticalmente lungo tutto il settore, scelta stilistica che ricorda molto i “tirantes” delle Barras sudamericane. Per caricare il proprio undici prima del via delle ostilità, una corposa fumogenata colora ulteriormente lo stadio di giallo e di blu. Tolto questo picco cromatico, la tifoseria stabiese non rilancia in altro modo con sciarpate, stendardi o sbandierate corpose, affidandosi soprattutto a battimani a tutto settore, molto partecipati, potenti e belli da vedere. Una Juve Stabia straripante in campo aiuta il loro tifo che è sempre positivo e si contraddistingue in particolare per il coro sulle note de “L’italiano” di Toto Cutugno, veramente ben riuscito e seguito da tutti.

Difficile per i messinesi farsi sentire in un catino ribollente di tifo come questo ma alla fine i giallorossi fanno il proprio dovere e cantano per tutta la gara, riuscendo a farsi sentire per lo più nei momenti di pausa della tifoseria avversaria. In maniera inversamente proporzionale, il risultato mai in discussione condiziona il loro umore ma alla fine la loro prestazione è senza dubbio da rispettare.

Rispetto fra le parti e festa grande a fine gara con i cori e i battimani a cui si accoda la squadra in toto. Ormai il ritorno in Serie B è solo questione di attimi.

Testo di Paolo Furrer
Foto di Paolo Furrer e Salvatore Izzo

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