Per il primo turno preliminare di Conference League, al “San Marino Stadium” la formazione de La Fiorita, terza classificata nello scorso campionato sammarinese, affronta i moldavi dello Zimbru Chisinau, a loro volta terzi nel proprio campionato nazionale. Come ogni anno, quando vengono sorteggiati i turni preliminari di Europa League o Conference League c’è sempre una certa attesa per noi amanti del mondo ultras della zona, nella speranza di poter eventualmente vedere all’opera e fotografare qualche tifoseria europea le cui squadre difficilmente arrivano ad inoltrarsi nelle fasi successive delle competizioni internazionali.

Qualche volta l’urna benevola regala grandi tifoserie, altre volte vere e proprie incognite, squadre di cui si ignora se abbiano un tifo organizzato al seguito. Come nel caso di questa sera, in cui mi reco allo stadio con quel margine di dubbio e l’unica consapevolezza pregressa di poter passare una piacevole serata cercando in quota, un po’ di sollievo dal caldo torrido di metà luglio. A pochi minuti dall’inizio della partita, la gradita sorpresa: dall’esterno arrivano distintamente alcuni cori e a stretto giro avviene l’ingresso sulla tribuna dello stadio dei tifosi gialloverdi ospiti. Rispetto ad altre partite a cui avevo già assistito in passato, questa sera viene aperta un’unica tribuna del già “Stadio Olimpico”, quella con la capienza maggiore, dove viene fatto accomodare sia il pubblico dei locali, per la maggior parte parenti o amici dei giocatori sammarinesi, che quello ospite.

Essendo quello sammarinese un campionato non professionistico, alla loro formazione è concesso di tesserare qualche professionista a gettone, così il La Fiorita per alzare il proprio livello tecnico, ha annoverato tra le proprie file alcune vecchie conoscenze del calcio italiano da quelle che tra serie C e D avevano giocato nella vicina Rimini, dove era passato anche il mister Thomas Manfredini, che è riuscito a convincere il suo vecchio compagno di squadra all’Atalanta German Denis, a farsi carico dell’attacco in questa occasione.

La più bella sorpresa riguarda però i tifosi Moldavi, giunti con le loro pezze di rappresentanza inizialmente attaccate alla scarsamente visibile vetrata del settore, poi dopo qualche trattativa con steward e personale della propria società, ottengono di appenderli direttamente all’interno del campo. Ulteriore simpatico siparietto perché sprovvisti di nastro adesivo, inizialmente utilizzano dei loro adesivi per attaccarli, poi fra addetti al campo e ambulanzieri rimediano del nastro di carta per bendaggi, che svolge comunque egregiamente la propria funzione viste le dimensioni esigue di pezze e bandiere, fra cui una con i colori dell’Ucraina, molto vicina ai loro confini. Già dal loro ingresso sugli spalti, gli ospiti si fanno notare sia per una buona presenza che per una partecipazione attiva. Sono oltre una cinquantina, tutti rigorosamente in piedi e a torso nudo per l’intero arco dei novanta minuti, mentre qualcuno resta leggermente più defilato a gustarsi esclusivamente la contesa sportiva.

La seconda nota lieta della serata è prettamente calcistica, visto che sul rettangolo verde le due formazioni si affrontano a viso aperto e seppur il pallino del gioco sia per lo più in mano agli ospiti, i padroni di casa non deludono le aspettative e si portano addirittura in vantaggio con Casolla, altro ex Rimini. Il risultato sfavorevole non abbatte gli ultras moldavi sugli spalti, che non smettono mai di incitare la formazione gialloverde. Difficile interpretare i loro cori, i ritmi però sono molto simili alle classiche canzoni che si sentono nelle curve nostrane, mentre sicuramente universale è il linguaggio dei battimani, molti, belli e partecipati, con il ritmo che viene scandito da un ragazzo che, in mancanza di un tamburo, percuote a manate un seggiolino del settore.

Solo nella ripresa la formazione ospite trova il goal del pur meritato pareggio, ancor più meritata la gioia dei suoi tifosi, che comunque si sono sobbarcati questa non vicinissima trasferta in un giorno infrasettimanale, resa logisticamente meno semplice per via della scelta di alcune compagnie di interrompere i voli da e verso Chisinau sempre in ragione della già citata guerra in Ucraina. Una dimostrazione di attaccamento e passione che però al triplice fischio finale non viene ricompensata da altre marcature.

Il pareggio finale accontenta maggiormente il La Fiorita, i giocatori ospiti si portano comunque sotto il settore per salutare e ringraziare per il loro sostegno, cosi come fanno i sammarinesi applaudendo il proprio pubblico. Possibilità di passaggio del turno ancora tutte aperte in vista del match di ritorno, tra una settimana in Moldavia dove però il fattore campo e la spinta del pubblico saranno molto più determinanti, anche se i ragazzi di Manfredini potranno affrontare questa importante partita senza nulla da perdere, come fatto oggi e giocarsi il tutto per tutto fino all’ultimo minuto. Ogni tanto anche nel calcio qualche piccola sorpresa può sempre capitare.

Gilberto Poggi