Con il campionato archiviato, che ha già sancito la promozione della Spal in Serie B e la retrocessione del Savona nel Campionato Nazionale Dilettanti, restano da disputare playoff e playout per stabilire le ultime promozioni e retrocessioni.

Negli ultimi 180 minuti dei playout, tra andata e ritorno, in cui le squadre ripongono le residue speranze di salvezza, l’accoppiamento stabilito dal posizionamento in classifica durante la stagione regolare, vede la Lupa Roma contro il Prato e L’Aquila contro il Rimini.

Il mio interesse mi spinge nella città aquilana in cui giungo con un po’ d’anticipo rispetto al fischio d’inizio. All’esterno dello stadio c’è un clima relativamente sereno: in precedenza, qualche problema tra gli
ultras e diversi giocatori della squadra rossoblu aveva portato a qualche screzio, culminato anche con diffide e denunce a carico di ragazzi della curva.

Situazione ben diversa fra i biancorossi riminesi, infatti anche questa trasferta, come le precedenti, è stata finanziata proprio dai tifosi che si sono fatti carico di viaggio e pernottamento al posto di una dirigenza dalle troppe mancanze, per permettere così alla squadra di giocare più serenamente queste ultime due partite, fondamentali per non perdere la categoria: un’eventuale retrocessione potrebbe compromettere definitivamente il futuro della squadra.

Per questa partita, saranno quantificabili in 1.500 unità le presenze allo stadio “Fattori”, con circa 150 biglietti venduti a Rimini.

All’ingresso delle squadre in campo, dal settore ospite una coriandolata, assieme a sciarpe e bandiere sventolate, crea un bell’effetto visivo. Nel settore casalingo, dietro le pezze dei Red Blue Eagles, un bel numero di ultras fa quadrato a centro curva, partendo subito con dei bei battimani.

Dopo appena cinque minuti di gioco è propio la squadra di casa a portarsi in vantaggio e la zona centrale della curva si riempie di fumogeni colorati, esteticamente suggestivi soprattutto considerando quanto raro, nell’ultimo decennio, sia diventato vedere torce e fumogeni.

Nel settore ospiti non ci si scompone, continuando nel sostegno alla squadra. Paradossalmente sono anche avvantaggiati perché la curva di casa è molto lontana e in alto rispetto al terreno di gioco, e chi invece fa il tifo dal settore ospite riesce a farsi sentire meglio data la maggiore vicinanza al terreno di gioco.

Quando L’Aquila sembra poter chiudere la partita in campo, e la curva che cerca di coinvolgere anche il pubblico più defilato sulle note di “Un giorno all’improvviso…”, sono proprio i biancorossi a pervenire al pareggio, tagliando di fatto le gambe alla squadra di casa.

Nella ripresa il risultato in campo non subisce variazioni, dal settore ospite a più riprese vengono intonati cori in ricordo dell’ex presidente Bellavista, nel giorno del nono anniversario dalla sua scomparsa: con l’attuale presidente De Meis sempre più in crisi economica e di credibilità, davanti al futuro quantomeno incerto che si prospetta, i ricordi (anche personali) non possono che enfatizzare le annate vissute sotto la presidenza Bellavista con le migliori soddisfazioni raccolte in cadetteria.

Da menzionare oltre alle bandiere, sempre sventolate nel settore ospite così come nella curva di casa, c’è una discreta sciarpata biancorossa e i bei battimani nel settore di casa. Peccato che i padroni di casa non abbiano fatto uso delle bandierine colorate viste in altre occasioni e neppure di una sciarpata, ma evidentemente il pareggio casalingo è pesato come una delusione in vista del ritorno, tra una settimana, in Romagna.

Ultimo ma non meno importante, c’è da segnalare il rispetto tra le due tifoserie che non è affatto così scontato: quando ci si gioca la permanenza in campionato, di qualsiasi serie si tratti, basta poco per trasformare in rivalità un rapporto fin lì tranquillo e, per l’alta posta in palio a cui nessuno vorrebbe rinunciare, lasciarsi andare a cori di sfottò che in questo caso non si sono minimamente verificati. Anche questo, nel suo piccolo, è un segno della grande maturità delle due tifoserie.

Gilberto Poggi.