La speranza è l’ultima a morire: come sempre la saggezza popolare riesce, con poche parole, ad esprimere al meglio il momento del Novara, chiamato a vincere per continuare a sperare nel treno playoff. L’avversario odierno è il Perugia di mister Bisoli che, come gli azzurri, è alla ricerca dell’ultimo piazzamento utile per gli spareggi promozione.

In virtù di ciò la società azzurra ha abbassato i prezzi della curva per cercare di riempire la Nord ed il risultato è discreto: qualcuno in più si vede e delle bandiere azzurre in più campeggiano sugli spalti. Tutte le solite pezze sono appese alla balaustra e dietro le stesse, a quadrato, si sistemano circa un centinaio di ultras pronti alla “battaglia”.

Volgendo lo sguardo alla curva Sud, lo spettacolo è desolante: sparsi nel settore non più di 20 tifosi del Grifo con stendardi dei diversi club del tifo umbro al seguito. Non ci sono ultras: un vero peccato. Questa totale inerzia viene spezzata dall’arrivo, in due ondate, dei gruppi ultras perugini: i primi ad arrivare sono gli Ingrifati che si sistemano nella parte destra del settore, e armati di pezze e bandiere iniziano subito a tifare per i propri colori, mentre dopo un’altra decina di minuti arrivano i componenti della Brigata che si sistemano all’opposto degli Ingrifati.

Da una parte sono i cori secchi a farla da padrone: gli azzurri cercano di spingere i propri colori verso una vittoria utile per il cammino della propria compagine, mentre dall’altra parte cori a sostegno dei diffidati degli Ingrifati e Brigata che alza cori a sostegno della causa Perugia.

In una gara che stenta a decollare, ci pensa la perla di Guberti a spezzare gli equilibri in campo: gelo sul Piola mentre esplode la Curva Sud per un gol molto importante nel prosieguo del match. Assorbita la botta i novaresi, aiutati almeno con il battimani dal proprio pubblico, chiedono la reazione della squadra che arriva a 10’ dal termine, con il pareggio di Gonzalez che riequilibra le sorti della gara. Il palo del Perugia, a pochi secondi dal fischio dell’arbitro, strozza in gola l’urlo dei perugini.

L’intervallo è occasione per entrambe le tifoserie di rifiatare, visto il dispendio vocale profuso. Il canovaccio del tifo è lo stesso della prima parte del match: novaresi che spingono forte sull’acceleratore, facendo capire alla squadra il loro attaccamento ai colori azzurri, mentre le due frange perugine spaziano dai cori secchi alle manate ritmate degli Ingrifati, che intervallano questi cori a una bella sciarpata accompagnata dall’accensione di una torcia, il cui odore riporta la mente agli anni del tifo che fu.

Se sul piano del tifo sono i novaresi a farsi preferire per vocalità e continuità, sul campo è il Perugia a portare la gara sui propri binari, con la rete di Aguirre che fa nuovamente calare il silenzio sul Piola e a spegnere l’entusiasmo dei più.

Ma proprio nei momenti peggiori viene fuori l’attaccamento alla maglia degli ultras che fino alla fine dimostrano di essere, nella buona e cattiva sorte, a sostegno incondizionato della causa. Proprio quando la gara pare persa, Evacuo rimette in parità la contesa, facendo svegliare il pubblico che sembrava assopito. A qualche secondo dal termine, il Novara rischia di vincere la gara ma la traversa e il muro umano dei difensori umbri dicono no ai novaresi, che possono comunque raccogliere l’applauso della propria curva per una stagione al di sopra di ogni rosea aspettativa. Anche i giocatori del Perugia raccolgono l’applauso dei propri sostenitori giunti in Piemonte per questa gara.

Testo di Alessio Farinelli.
Foto di Alessio Farinelli e Alan Cacciatore.