E’ proprio così: gli ultras, secondo me, senza le trasferte perdono il loro fascino; infatti, per gli ultras non andare in trasferta è veramente una sofferenza, ed è proprio per questo che gli ultras cavesi oggi hanno inscenato una protesta contro i quattro divieti consecutivi inflitti alla torcida biancoblu.

Dopo i noti fatti di Battipaglia, ai cavesi non è stata concessa nemmeno una trasferta, in seguito sono state vietate: Agropoli di Coppa Italia, Taranto, Pozzuoli e Bisceglie in campionato. La protesta consiste nell’ingresso ritardato di 5 minuti dopo l’inizio della partita, lasciando nei distinti lo striscione “Trasferte libere” e in curva “Rivogliamo le trasferte”. Dopo 5 minuti entrano le tifoserie ed inizia la partita del tifo: subito esposti due striscioni, uno per settore, entrambi contro i divieti di trasferta. Alla protesta partecipa anche la tribuna che espone uno striscione pro-trasferte libere.

Il repertorio è, come sempre, molto ampio. Torce e fumogeni in entrambi i settori, battimani, tamburi e tanta voce. Non mancano un paio di striscioni (sempre uno per settore) di solidarietà con il popolo ligure per il disastro ambientale che si sta vivendo in seguito alle alluvioni degli ultimi giorni. Altro striscione di solidarietà è per la famiglia Scarpetta, suppongo di un tifoso cavese che ha subito un lutto. La partita in campo, dopo tanta sofferenza, prende il giusto piglio grazie ad un formidabile De Rosa, che con una doppietta contribuisce al 4 a 1 per i metelliani.

Per la cronaca c’erano alcuni tifosi della Gelbison, ma niente ultras. Solito rituale con i calciatori cavesi che cantano insieme alla tifoseria biancoblu.

Emilio Celotto