Ultima giornata di campionato, ultima possibilità stagionale per vedere il Via Del Mare, ultima fatica personale, se proprio vogliamo chiamarla così, anche se in verità al cospetto di certe tifoserie, il piacere è sempre maggiore di ogni altra fatica, foss’anche simbolica o retorica.

In campo si contrappongono un Lecce appagato dalla salvezza conquistata con una giornata di anticipo, e un’Atalanta inevitabilmente con la testa alla finale di Europa League, a maggior ragione dopo la sconfitta nella finale di Coppa Italia contro la Juventus che ha vanificato la possibilità, per gli orobici, di mettere un trofeo in bacheca come simbolica ciliegina sulla torta di una compagine che, negli ultimi anni, è diventata una solida realtà del nostro calcio.

Nell’immediato e in poche parole, il clima è di quelli vacanzieri, dove tutto sembra possibile, in campo e sugli spalti, senza le ansie del risultato. Anche il meteo in questo sabato di fine maggio, purtroppo, si regola su questa stessa imprevedibile lunghezza d’onda e regala un poco gradito acquazzone estivo. L’altro elemento occorso a rovinare la bella atmosfera di festa è nella mancanza di ultras bergamaschi, mutilata dalla scelta di permettere l’accesso al settore ospiti solamente ai possessori di tessera del tifoso, o come la chiamano ora credendo che basti un cambio di denominazione per convincere che la stagione della repressione sia terminata. Una manciata i tifosi nerazzurri che popolano lo spicchio loro riservato, si danno persino un discreto da fare nell’incitare la squadra, soprattutto con alcuni cori a ripetere che si sentono molto bene, ma il vuoto che cercano di ripianare è onestamente incolmabile.

La Curva Nord giallorossa invece, esprime come sempre una buona prestazione, condita da tantissimi fumogeni, torce e da un tifo costante, fatto da manate e cori secchi veramente degni di nota. Quando la pioggia si fa più fitta e la maggior parte del pubblico trova riparo nella parte inferiore del settore, loro sfidano a torso nudo il cielo inclemente, offrendo persino un grande tifo, ancora più veemente ed esaltato dalle avversità.

L’incontro in campo termina con una vittoria ospite per 0 a 2 ma ugualmente sentiti sono i festeggiamenti, tanti i cori goliardici e di scherno verso gli odiati baresi, saluto a questa salvezza e arrivederci alla prossima stagione, ai quali mi accodo a mia volta ringraziando per la cordialità e la professionalità della società salentina nei miei e nei nostri confronti.

C.O.