Arrivo a Lecce-Genoa con circa mezzora di anticipo sicuro di ritrovare quell’ambiente caldo ed effervescente che sta caratterizzando l’ultimo periodo a Lecce ma che, d’altro canto, è sempre stata prerogativa della tifoseria giallorossa, che anche oggi non deluderà le attese. Stadio completamente pieno e soprattutto settore ospiti occupato da una tifoseria fra quelle che hanno fatto la storia del tifo italiano.

La Curva Nord si presenta con i consueti striscioni posizionati come al solito, con un’attenzione quasi metodica. Gremita superiormente, si spende in un grandissimo tifo, caratterizzato da manate, cori a ripetere e altri che a tratti coinvolgono tutto lo stadio. Non mancano i consueti fumogeni e petardi a scuotere l’ambiente in attesa di un goal che, quando arriva, trasforma lo stadio in una bolgia.

Settore genoano invece ricchissimo di bandiere e striscioni, prerogativa di questa tifoseria che si posiziona nella parte inferiore si rende protagonista di un tifo molto buono e che oltre al costante sventolio dei bandieroni, aumenta il livello di colore con tante torce che nel buio della gara in notturna offrono un colpo d’occhio davvero suggestivo.

Non sempre è facile sentirli, specie dalla mia posizione in tribuna, più defilata da loro e prossima alla Curva Nord in grande spolvero, ma nei cori a ripetere riescono spesso e volentieri ad aprirsi una breccia con il tamburo che li accompagna e li coordina al meglio nei loro cori. Bella prova in definitiva non corroborata purtroppo per loro dal risultato in campo, visto che il Lecce vince 1 a 0 e continua il suo momento magico, a ridosso delle grandi del torneo in vetta alla classifica. Magari il tempo ristabilirà una diversa gerarchia ma per i tifosi in fondo è bello sognare e nel caso di realtà di tradizione e onesta militanza, è pure ampiamente meritato.

C.O.