Raggiunto e superato il precedente record, con oltre 21.000 abbonati, mai come in questa stagione Lecce ha dimostrato con così importanti numeri la propria passione, che invero, da un punto di vista meramente qualitativo, non è mai venuta meno, nemmeno negli anni più bui della caduta in Serie C.

Grandissima dunque l’attesa per la primissima di campionato contro la Lazio, e ovviamente grande attesa anche per chi, come me, aspetta di vedere all’opera le due tifoserie. La serata è di quelle tipicamente estive, perfetta nonostante il caldo. Lo stadio appare già bello pieno, a mezzora dall’inizio dell’incontro. La curva, esaurita in ogni ordine di posto, completa l’opera, resa ancora più bella con l’esposizione dei tre striscioni che gli Ultrà Lecce avevano già esibito nella gara d’esordio in Coppa Italia. Al centro la sigla principale, riportata sugli spalti anche con un po’ di mestiere (dividendolo in pezzi più piccoli per eludere le norme sulle dimensioni oltre le quali è richiesta autorizzazione…), affiancata dal messaggio “Contro questo calcio” e il noto “Senza padroni” all’altra estremità.

Nel frattempo arrivano anche gli ultras Laziali che si vanno ad unire ai tantissimi laziali già presenti nel settore ospiti gremito, andandosi a piazzare nella parte bassa dell’angolo a loro riservato. Minuto di raccoglimento per Carletto Mazzone, scomparso all’immediata vigilia del match e salutato con un grandissimo applauso non solo dal pubblico leccese, che tanto gli aveva voluto bene quando sedeva sulla panchina giallorossa, ma anche da sponda laziale che riconosce all’antico avversario l’onore del “nemico” sempre leale e degno di rispetto. Gli ultras leccesi infine, lo ricordano con uno striscione e con un coro che rimbomba perentorio in tutto lo stadio.

Per quanto riguarda il tifo vero e proprio, partendo dalla tifoseria di casa, il loro sostegno è caratterizzato da splendide manate, cori e secchi e cori che coinvolgono tutto il resto del “Via del Mare”. Non mancano i consueti fumogeni e tante anche le bombe esplose durante il match. Anche sotto di un goal la loro prova è sempre dignitosamente esemplare, fino a trovare nuova linfa e spingere la squadra ad una vittoria che sembrava impossibile, capovolgendo il risultato iniziale con un micidiale 1-2.

Nel settore laziale invece, tantissimi cori goliardici contro il Salento e i salentini, prontamente ricambiati dai dirimpettai, offrono ad inizio partita tante torce e il loro tifo, a tratti bello e possente, è contraddistinto inoltre da tante manate e cori secchi. Vari bandieroni presenti, non manca la pezza per Gabbo e il bandierone per Diabolik. A vent’anni di distanza viene ricordato con uno striscione Sandrino, irriducibile sempre rimasto nel cuore dei suoi amici di stadio.

Catello Onina