Potrebbe andare peggio, diceva Igor in “Frankenstein Junior”, per cui meglio non lamentarsi troppo per questa improvvida scelta di far iniziare il campionato il 20 agosto, in pienissima estate con 35 gradi. Riteniamoci fortunati perché chi è solito far giocare posticipi in notturna nel bel mezzo del gelido inverno, con temperature abbondantemente sotto lo zero, avrebbe potuto anche far giocare un qualche anticipo ad ora di pranzo.

Dunque nella canicola padana del “Tardini” di Parma, il Feralpi Salò fa il suo esordio assoluto in Serie B rendendo visita ai gialloblù padroni di casa. Al netto degli oltre 7.000 abbonamenti sottoscritti quest’anno, in virtù del pieno clima vacanziero stupisce vedere fin da subito una Curva Nord praticamente sold out. Certo non c’è il pathos dell’ultima gara interna contro il Cagliari, nella quale comunque ci si giocava un pezzo di Serie A, ma al di là del mero dato numerico è stata una Nord bella e convincente fin da questa sua primissima uscita.

Ad inizio partita, la squadra s’è portata sotto la Curva non solo per caricarsi e caricarla ma anche per lasciare, nella persona di capitan Osorio, un mazzo di fiori nei pressi dello striscione “Ciao Stela”, in omaggio al ricordo di Massimo Ugolotti, vecchio ultras della Nord scomparso agli inizi di agosto. Bel primo tempo, un po’ più lento il carburare nella seconda frazione, quando in tanti si attardano al bar per cercare sollievo dall’arsura opprimente.

Tanti cori lunghi e molto alta la partecipazione che talvolta si è estesa anche agli altri settori, tribuna compresa. Molto potenti anche i quattro cori consecutivi che “salutano” il ritorno dei rivali Reggiani in Serie B e che preannunciano il clima derby previsto per la quarta giornata sempre a Parma. Davvero un ottimo inizio che si spera possa alludere ad un ancora migliore proseguo di campionato in cui, inutile dirlo, serve anche un grande Parma in campo, che in questo caso specifico ha saputo fare altrettanto bene, superando con un goal per tempo gli avversari odierni.

Poco da dire sul settore ospiti in cui un piccolo manipolo di tifosi lombardi si segnala giusto per uno striscione per l’allentore romano Carletto Mazzone recentemente scomparso. Sventolano spesso una bandiera e si sentono sempre con il costante ma poco coordinato rumore di fondo prodotto da un tamburo, ma per il resto davvero nessun’altra forma di tifo organizzato. Certo le aspettative non erano alte ma per una prima assoluta in Serie B forse si poteva fare qualcosa di meglio, sia in termini numerici che soprattutto di partecipazione canora.

Giovanni Padovani