La serata a Lecce sembra una di quelle fatta a posta per l’imminente gara fra i giallorossi salentini e il Verona. Un match cruciale nella lotta per la salvezza che i padroni approcciano con la serenità dei quattro punti in più di margine ma anche con uno stato di forma in netto declino dopo la buona prima parte di stagione. Per il Verona è invece una gara da dentro o fuori a cui aggiunge ulteriori motivazioni la sconfitta del giorno prima dello Spezia: un risultato positivo vorrebbe dire mettere finalmente la testa fuori dalla zona rossa della classifica, dopo una stagione con più bassi che alti. Anche il pubblico sente l’importanza della partita e popola il “Via Del Mare” con circa 25.000 presenze, numero considerevole e commisurato all’alta posta in palio.

La prima mezzora si gioca in un clima surreale, con la Curva Nord che rimane in silenzio e senza pezze, mentre nel settore ospiti ancora non si vedono gli ultras scaligeri. La successiva entrata dell’Hellas army, che esordisce con cori offensivi verso Lecce, scalda l’atmosfera alla quale contribuisce notevolmente anche la Nord, con l’accensione di tantissime torce che illuminano il settore con il coro “La rovina dell’Italia siamo noi” a far da sottofondo canoro.

Partendo comunque dagli ospiti, esposto lo striscione in bella mostra, si compattano bene e offrono il loro caratteristico tifo: cori potenti, secchi, che si fanno sentire senza nessuna difficoltà. Nulla da dire sui veronesi, sempre belli da sentire e vedere, con i bandieroni sempre al vento a conferir loro colore e movimento.

Se l’importanza della partita condiziona in qualche modo i leccesi, lo fa solo in positivo: dopo il prolungato silenzio iniziale, il loro tifo è massiccio e possente come sempre, anche se purtroppo anche l’andamento della gara in campo è lo stesso dell’ultimo periodo, con i più motivati scaligeri che riescono a far propria l’intera posta in palio ed uscire dalla zona retrocessione. Le torce comunque si rincorrono per tutta la partita, le manate sono tutte fitte e molto belle, cori a ripetere e più melodici che si alternano fra loro in un mix interessante, insomma sugli spalti è tangibile la dimostrazione che questa tifoseria non merita assolutamente la Serie B. Ora farebbe bene a rendersene conto o convincersi di questo anche la squadra.

Catello Onina