La sfida di Domenica 7 Maggio tra Sangiovannese e Mobilieri Ponsacco del campionato di serie D girone E, vede di fronte due squadre che si giocano il tutto per tutto nell’ultima giornata disponibile per raggiungere l’aritmetica salvezza scongiurando così i playout.

In condizioni normali questa sfida avrebbe dovuto mettere di fronte due piazze che nutrono di una forte rivalità, ma a Ponsacco la tifoseria organizzata segue un’altra squadra che milita in Promozione e non ha accettato di scendere a compromessi con il calcio moderno in una delle tante sue sfaccettature: il trasferimento di titoli, pratica ormai frequente in queste categorie, tanto che ormai non si riesce più a stare dietro a chi fallisce e riparte cambiando nome o chi a settembre sbuca fuori, ripescato senza criterio in una categoria o in un’altra. Una parte di tifosi ospiti ha comunque presenziato in tribuna centrale ma lo si è percepito solamente al momento dei due gol rossoblù, quando un discreto gruppo di persone si è alzato per esultare.

Da parte azzurra invece il tifo è stato vivo, vegeto e colorato. La tifoseria di casa ha presenziato fuori dallo stadio con largo anticipo facendosi sentire già trenta minuti prima del calcio d’inizio. Durante la gara il volume non è mai calato, infatti il gruppo di ragazzi dietro lo striscione “North Side” è riuscito a mantenere alto il ritmo del tifo, non facendo mai mancare il proprio sostegno alla squadra.

Degni di nota lo striscione di sostegno alla Foligno Ultras, storici gemellati dei Sangiovannesi e lo striscione che fa riferimento in senso lato alla grottesca vicenda della partita con il Grosseto, in cui la porta di casa è risultata 7 cm più bassa, decretando così la sconfitta della Sangio per 0 a 3 a tavolino; ma più in generale lo si può prendere come un giudizio – chiaramente negativo – sull’operato societario.

Che non ci siano rapporti idilliaci tra società e gradinata di casa si è avuto conferma al momento del fischio finale, quando i giocatori si sono recati sotto la tifoseria azzurra per festeggiare la salvezza appena raggiunta e si sono trovati di fronte un eloquente striscione che recitava testuali parole: “Non c’è niente da festeggiare meritiamo di più”.

T.T.