Ero curioso di vedere la tifoseria marsigliese all’opera in questa domenica di Pasqua per varie ragioni. La prima era per confermare dal vivo l’impresione positiva che ne avevo ricavato a distanza (attraverso foto e video) e poi perché, visto l’andatamento del campionato francese, se l’Olympique si imponesse sul campo del Lorient, significherebbe il secondo posto a sei punti dal leader della classifica. Ultimo ma non ultimo, la tifoseria del Lorient è in forma in questa stagione, con un numero di ragazzi sempre crescente ed una squadra sul campo che sta disputando un bel torneo. Poi bisogna dirlo, anche se il Marsiglia non è più quello di una volta sul campo di gioco, rimane sempre una partita importante per la squadra che lo ospita, con un stadio generalmente sempre pieno.

Giocare a Pasqua è una cosa abbastanza normale in Francia. Con il calcio d’inizio fissato alle 20:45, quando mancano due ore al fischio d’inizio arrivo in una Lorient che sembra desolata ben oltre quel che farebbero presupporre i suoi 57.500 abitanti. Solo il centro storico con un po’ di bar aperti e la zona attorno allo stadio risultano più vive e vedono già i primi tifosi. La società locale ha allestito una specie di piccola fan zone per i tifosi del Lorient dietro la tribuna sud. Devo dire che non mi piace molto, con giochi per bambini e altre cose senza troppo senso. Ma siamo nel 2023 e gli stadi purtroppo non hanno più il valore sentimentale di un tempo, quando il calcio non era un evento così commercializzato fino all’estremo.

Queste discutibili animazioni mi spingono a disertare la zona per fare un giro nel centro storico. Quando torno, ho la possibilità di vedere il corteo dei Merlus Ultras, il gruppo che dal 1995 guida la tifoseria neroarancione. Camminano fino alla scalinata dietro il loro settore (la tribuna Sud), dove si mescolano col pubblico normale e cantano per cinque minuti sulle scale, come se forse una curva di uno stadio. La cosa è simpatica e sopratutto permette di aggregare le anime meno ultras della tifoseria locale. Bisogna precisare che a Lorient c’è un solo gruppo ultras. Attorno allo stadio, noto parecchi tifosi marsigliesi e la cosa non fa molto piacere alla tifoseria locale, anche se non c’è rivalità. Ma il Marsiglia ha tifosi in tutta la Francia e la quasi totalità della gente con i colori sociali bianco azzurro attorno alla Tribuna Sud son sì tifosi dell’Olympique ma… della Bretagna.

I controlli per l’accesso allo stadio son veloci e per una volta devo dire che la perquisizione è minuziosa. Spesso e volontieri in Francia il controllo è talmente lassista che puoi entrare con qualsiasi cosa. Mi siedo in tribuna, equidistante dal settore ospiti e dalla Tribuna Sud, dove si ritrovano i Merlus Ultras. Come avevo gia spiegato in un articolo precendete, il movimento ultras locale nasce nel 1995, quando la squadra torna in serie B. Me lo ricordo bene perché fui presente al primo Lorient-Marsiglia nel 1995/96 (nel settore ospite) e sia l’impianto che la tifoseria erano totalmente diversi. Lo stadio Yves Allainmat è soprannominato da tutti Stade du Moustoir, dal nome della zona della città in cui si trova. Prima era un velodromo, dalle piccole dimensioni (9.000 posti nel 1996, che è stato quasi integralmente ricostruito con la prima promozione dell’FC Lorient in serie A nel 1998). 

La Tribune Sud è come detto, la sede dei Merlus Ultras.  Il merluzzo è il pesce simbolo della squadra (compare anche sullo stemma) ed è diventato naturalmente il nome del gruppo. Fondata nel 1925 sotto il nome di Marée Sportive (“Marea sportiva”), questa squadra corporativa di pescatori sparisce dopo un anno, ma subito dopo, il 2 aprile 1926, nasce l’FC Lorient. I colori rossoblu della Marée Sportive lasciano spazio all’arancione e al nero, per via del colore della camicetta di Charlotte Cuissard, sorella del primo Presidente, presente durante la fondazione del Football Club di Lorient.

Il settore ospite è bello pieno, ci sono 700 persone dentro, e almeno la metà è venuta da Marsiglia. I due giorni feriali hanno aiutato parecchio, anche se bisogna dire che ci sono 1.150 chilometri tra le due città, non una trasferta dietro l’angolo insomma. Si possono notare le diverse sigle della tifoseria Marsigliese, dai storici Commando Ultrà 84, ai Fanatics, poi sotto gli MTP (Marseille Trop Puissant – Marsiglia Troppo Forte), e i Winners. Bisogna anche dire che ci sono anche i Dodgers e CAOM, che sono però più assimilabili a club particolarmente attivi che a veri e propri gruppi ultras.

Quando le squadre entrano in campo, c’è purtroppo una musica esasperante e uno show di terzo livello, con un effetto pirotecnico e delle luci strane… Ma perché vogliono fare gli americani a tutti i costi? Forse non hanno mai sentito la canzone di Renato Carosone e capito il senso delle sue parole. Purtroppo diversi stadi francesi mettono in scena queste animazioni orrende, pensando forse che nel 2023 ci si bisogno di fare così per avere più clienti. Che tristezza, ma è purtroppo conclamato che tra calcio industriale 3.0 e turbocapitalismo, l’alleanza è evidente e ben salda. 

La Tribune Sud si ricopre di cartoncini con i colori sociali del Lorient, arancio, neri e bianchi sui due livelli, poi si alza un telone con la scritta “Solo Lorient” ed al centro il vecchio stemma del solidazio locale e infine accendono anche una ventina di fumogeni bigflash nella zona alta del primo anello. La resa finale non è riuscitissima, perché il telone è stato teso poco e per poco tempo. Questo nonostante le istruzioni lasciate sopra ogni seggiolino della zona. Comunque non è venuta nemmeno così male e lo spettacolo con i cartoncini era quasi perfetto.

Di fronte, il settore ospite si colora di bandiere e bandierine biancoazzurre. Anche se in una zona particolare, quella dei Winners, ci sono solo bandiere arancioni, nere e bianche. Come mai? Per via di un gemellagio con il Lorient? No, i Winners hanno adottato questi colori piu di trent’anni fa, per via del bomber arancione che era di moda al tempo, e che per loro è il colore dell’antifascismo. Al di là dei gusti personali, soprattutto oggi a Lorient, dove i colori della squadra locale sono gli stessi, non fanno una bella impressione. A parte questo, il settore ospite è ben colorato, specie nella zona Fanatics. Difatti il gruppo festeggia il suo 35° compleanno questa sera, con bandierine biancoazzurre, un due aste gigante con il loro logo storico, il dragone ed il numero 35. Accendono una decina di torce ed anche il settore sotto il loro, quello dei Dodgers, si aggiunge con diverse torce,semplice ma sempre bello!

Quando la partita inizia parte il tifo sia nella Tribuna sud, con un lanciacori aiutato da un tamburo, che nel settore ospite, dove ci sono tre lanciacori che si coordinano al meglio. Al quarto d’ora di gioco noto due striscioni da parte dei Merlus Ultras: “Donemat Ly” e “Donematy Isaak”. Sono scritti in bretone e sono di benvenuto per due creature appena venute al mondo. Il blocco degli ultras aranciobianconeri conta 800 persone che restano in piedi a tifare, peccato che accanto a loro la gente sia seduta. Come spesso in Francia, il pubblico si divide tra ultras/tifosi e spettatori. La maggiore parte della gente è li per vedere uno spettacolo sul campo e non per tifare. Se le immagini sono comunque belle, a livello di tifo canoro resto un po’ deluso. Lo stesso dicasi del settore ospite, dove il tifo non decolla mai. C’è da aggiungere che la partita è scandalosa e di una noia mortale. Devo aggiungere, per completezza di informazioni, che c’è un club del Lorient, con una trentina di persone che tifano ogni tanto con megafono e tamburi, nella tribuna Nord. Ma se mi posso permettere, loro sanno tifare come io so suonare uno strumento musicale. Cioè male.

Quando il secondo tempo riprende, il tifo riparte subito, ma di nuovo, da ambo le parti, la colonna sonora risulta sottotono. Cantano sempre ma si sente poco. Peccato, perché il potenziale c’è. Al 56° minuto della partita, arriva un suono letteralmente assordante. Gli ignari avranno pensato a un attacco dinamitardo ma in realtà, altro non è che un’altra initiativa stupida dell’FC Lorient, che chiede al pubblico, attraverso l’impianto di amplificazione, di fare quanto più rumore e tifo possibile, cosa che non avviene assolutamente. La richiesta avviene al 56° minuto, perché la provincia di Lorient ha proprio il 56 come numero identificativo a livello amministrativo. L’iniziativa è sponsorizzata da un’agenzia immobiliare, ennesima banalizzazione dello stadio scambiato per un supermercato. Va bene tutto, il bisogno di fondi e la ricerca degli stessi, ma dovrebbe esserci anche un limite abbastanza evidente dettato dal buon senso e dal buon gusto.

Prima della fine della gara vengono accese alcune torce big flash anche nel settore del Lorient. La contesa in campo finisce con un triste 0 a 0, non una gran pubblicità per il calcio francese ma sempre meglio di quella passata allo stadio. Per fortuna c’erano gli altri protagonisti del calcio, perché sennò gli spettatori avrebbero avuto tutto il diritto di chiedere un rimborso alla società per lo spettacolo indegno offerto sul manto verde. Si deve infine precisare che non c’è mai stato un coro offensivo tra le due fazioni e che erano 16.767 gli spettatori allo stadio du Moustoir, pieno quasi del tutto. Prima di lasciare gli spalti, noto che le due squadre vanno a ringraziare i loro ultras, un gesto semplice ma che dovrebbe essere fatto sempre. Un gesto doveroso specie in circostanza come questa dove, al netto di una prova non trascendentale, sono stati comunque l’unica cosa bella della giornata.

Sébastien Louis