Se volessimo misurare attraverso un parametro lo sconforto che ormai aleggia a Messina, allora il numero di presenze sarebbe il dato maggiormente rappresentativo. In estate erano stati in realtà sottoscritti circa mille abbonamenti, non male se rapportati ai programmi sportivi dei siciliani, ancora più sorprendente se poi lo si analizza alla luce delle stagioni deludenti che la piazza messinese ormai è costretta a vivere in successione, a partire dall’amara retrocessione dalla serie A alla serie B al fallimento che di lì a poco fece seguito.

Essere tifosi del Messina non è affatto facile se poi hai la percezione di essere assediato anche geograficamente dalla malasorte: gli acerrimi rivali della Reggina sono passati da un quasi fallimento ad una rinascita sportiva, il Catania invece è ripartito grazie ad una nuova proprietà ambiziosa che a suon di vittorie sta conquistando immediatamente il ritorno in serie C e infine il Palermo, dopo l’epopea Zamparini, è ripartito con un nuovo progetto che per adesso li vede protagonisti in serie B, ma con il chiaro intento di tornare quanto prima nella massima serie. A Messina, invece, tutto tace, la proprietà oltre a non essere in grado di regalare prospettive di crescita, si trova invischiata nella bagarre salvezza, obiettivo quest’ultimo che ad oggi appare tra l’altro difficilmente raggiungibile. In questo quadro apocalittico anche gli abbonanti hanno iniziato a perdere la pazienza e oggi allo stadio “San Filippo” si contano poco meno di mille spettatori, comprensivi dei circa 100 tifosi corallini.

Il match odierno è interessante più per ragioni ultras dunque che per questioni prettamente sportive. Messina e Turris sono oltretutto divise da un’antica rivalità che affonda le proprie radici intorno agli anni ’90, quando i due club si affrontarono nello spareggio play off di C2. Da allora le strade dei due club si sono divise per incrociarsi nuovamente solo negli ultimi anni.

Da Torre del Greco giungono, come detto, circa un centinaio di tifosi divisi in due gruppi, da una parte i Torre del Greco, dall’altro Zona rossa, Cattive compagnie e infine Hijos de Barrios. Il loro tifo è coinvolgente ma sicuramente la spaccatura incide sulla qualità complessiva del loro sostegno.

I messinesi si presentano spogli dei drappi storici e si posizionano dietro un emblematico e ormai divenuto classico “Sciotto Vattene”. Nel corso della partita si beccano a più riprese con i tifosi della Turris e, nel corso della gara, espongono anche uno striscione che ricorda l’anniversario dello storico sisma in Irpinia, legandolo alla comuni vicissitudini vissute in prima persona in riva allo Stretto e al legame con la stessa tifoseria avellinese. A fine partita infine, come spesso accade in questa travagliata stagione, a festeggiare sono gli ospiti, che espugnano di misura l’impianto messinese conquistando tre punti pesante in ottica futura.

Foto di Paolo Furrer
Testo a cura della redazione